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Quanta buona poesia ha "segnato i giorni" e gli anni e gli incontri di Laura Pierdicchi, fino a quel 1992 che nel cinquantenario della morte di Musil a Klagenfurt, la incluse, tradotta anche in tedesco, in quel novero di "Donna con tutte le qualità", che ricreavano la valida "azione parallela" di una manifestazione internazionale e storica, nella quale avevamo titolo anche io e la mia moglie Grazia Lo Deserto con la sua trascrizione pittorica de L'uomo senza qualità.

Oggi in prosa per dodici volte Laura s'imbatte nel corollario di altre donne ricche di qualità umane, che attraversano la sua pagina di narratrice e trovano spessore di ruolo e di identità dal suo rispecchiarsi in condizioni variegate e in esempio di scrittura di alto profilo, come del resto da sempre la scrittrice veneta ci ha abituato. Il segno dei giorni per la Matteo Editore, in elegante veste editoriale, imprime un marchio di qualità sulla innovatrice scelta formale, sempre misurata e amena, ricca di raffinate evoluzioni e concatenazioni, tra il colloquiale di elevata eleganza e il saggiamo di leggerezza sportiva.

Come le dodici scansioni temporali di una giornata, scandisce ora per ora altrettante situazioni, vicende, elenchi, temperamenti, personaggi, risoluzioni legati all'universo femminile, così da ottenere un ventaglio di possibilità da contrapporre alla univoca realtà, spesso relegato al disfarsi di se stessa (concetto musiliano rispettato in pieno) e al quale va aggiunto il concetto di "necessità" di leopardiana memoria.

"La varietà dei temi e l'univocità dello sguardo", come ben rilevato nella sua conclusione critica di premessa Tiziana Agostani, costituiscono il mosaico di una prosa smagliante di Laura Pierdicchi, attraverso la quale l'esplorazione umana, letteraria, sociale ed esistenziale della donna, si avvale di sfaccettature e profondità interiori che rendono la lettura di grande afflato emorivo.

La copertina di Franco Rossetto (Natura saliente con figura), offre "una composizione" di grande fascino cromatico, per la preziosità di oggetti legati all'arte, assimilati dall'immagine femminile neutra e grafica, che saprà indossare ogni singolo simbolo della sua vocazione, quale "segno dei giorni", degli anni, delle esistenze.

Recensione
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