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Poesie 2009-2016
Settimanale “Cultura Commestibile”
“ È una poesia compagna di viaggio, questa di Roberto Mosi, di un viaggio interiore, scandito essenzialmente dal tempo, come il titolo scabro lascia intuire, “Poesie 2009 – 2016”, di un viaggio che attraversa , prima di tutto, i non luoghi,; aeroporti, stazioni, ma anche ospedali, periferie, mercati perché «È nell’anonimato del nonluogo che si prova in solitudine la comunanza dei destini umani», secondo la citazione di Marc Augé che apre il volume, così:
«sulle banchine del metrò Anche le reminiscenze classiche, i riferimenti all’antica poesia greca servono solo a svelare, parafrasando, un’umanità dolente e dimenticata: «È forse simile a un dio
l’uomo che dorme in piedi Ed è la sensibilità pacata e, nello stesso tempo acuta, dell’autore, che costituisce la vera guida del viaggio, libera e senza retorica, profondamente radicata nell’esperienza di vita personale e lavorativa, del tempo per sé e del tempo per gli altri, nei luoghi stranieri, come il Monte Athos :
«Raggiungi la solitudine della cella
Così le parole evocano suoni e immagini dell’infanzia come nella poesia sulle
Colonie:
oppure riportano in vita momenti cruciali della maturità: In questa raccolta, l’homo viator non è un emblema, come dice Giuliano Landolfi nell’introduzione, ma è testimone sempre attento; è soprattutto, attraverso le parole, materia vivente e pulsante , immersa nell’universo dei suoni e dei colori della memoria.” |
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