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Coraggio e Debolezza. E' l'ultimo lavoro del
giovane scrittore pisticcese Giovanni Di Lena, attento e sensibile
osservatore della realtà quotidiana che lo stesso percepisce con un
coinvolgimento emozionale totale, decodificandola in incontenibili
formulazioni liriche, le sole che possono stemperare le punte accese dei rari
entusiasmi e soprattutto delle insistite degradazioni umane. Nel porto quieto
della poesia, Di Lena lenisce le brutture e le ferite esistenziali grazie al
valore rasserenante di un pacato ed intimo colloquio, che si fa verso e voce
dolente di quell'umanità operosa fortificata a sopportare con rassegnazione e
spirito di perdono tutte le forme di violenza che ogni giorno conculcano
l'umanità ingiustamente. Da questa sua naturale predisposizione recettiva sono nati in precedenza altri volumi:
Un giorno di libertà (1989), Non si schiara il cielo (1994), Il morso della
ragione (1996).
Per il poeta pisticcese, la poesia è documento di un male di
vivere. "quale felicità provare se faccio quello che non voglio. Quale felicità
cercare se il mio mondo è chiuso. Quale felicità mi resta se non
scommettere la mia vita al gioco quotidianamente?". Da queste premesse –
scrive nella presentazione dell'opera il prof. Giovanni Modugno – scaturiscono
le scelte e le intuizioni tecniche del poeta, il quale rifugge da uno stile
aulico e alto, mira a toni naturalistici e discorsivi, predilige un
lessico quotidiano, accessibile, parole semplici che rispettano quasi sempre
l'ordine della frase e che il poeta carica di significati profondi. Parole
liberate dalla punteggiatura, isolate tra pause e nessi sintattici. In
quest'ultimo lavoro Coraggio e debolezza, Di Lena evoca emozioni
attraverso le descrizioni di fatti e oggetti del mondo reale. Il mondo in cui
viviamo è il mondo dell'apparire e del non essere, del vuoto, del nulla.
"Nell'ora in cui l'apparenza svolge la sua missione, l'anime reprime la
naturalezza dell'essere, si finge per non essere".
Così è la vita, una fantastica espressione di quello che non si è, scrive
ancora il prof. Modugno". L'uomo di fronte al nulla si aggrappa alla vita,
infinitamente più cara quanto più è prossima a sfuggire. Le sue poesie sono
canti brevi, intimi e vitali, una voce del nostro tempo e del nostro spazio.
Ascoltare la sua voce e facile, sentirla e comprenderla anche. Le liriche
assumono un aspetto calmo, lento, creano una sorta di equilibrio dopo
sensazioni di dolore, affanno, angoscia. "La verità del nostro tempo non è
morta si è fermata nell'era cosmica dove l'evoluzione scientifica ha
compromesso la vita intellettuale", Di Lena chiede di ascoltare e proteggere
la verità: non si puo arretrare all'infinito, c'e un momento in cui ci sarà il
vuoto. Il volume è edito dalla casa editrice Ermes di Potenza.
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Recensione |
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