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Una Elegia provinciale la vita ai tempi di Puccini
Giacomo Puccini è più vivo che mai, come dimostrano le iniziative in programma
quest'anno, a 150 anni dalla sua nascita. Causa di tanta longevità, la grande
musica del Maestro; occasione, appunto, l'anniversario che promuove e
giustifica manifestazioni celebrative di ogni genere, da quelle strettamente
musicali ai film (che indagano anche sugli aspetti non più celati della sua
vita privata) ai libri. Tra questi ultimi, si segnala Elegia provinciale
di Giancarlo Micheli, edito da Mauro Baroni, che sarà presentato venerdì 7
marzo alle 17,30 nei Saloni Monumentali della Biblioteca statale di Lucca, e
in aprile a Firenze. Alla presentazione lucchese del romanzo, organizzata in
occasione della Festa della donna, interverranno Marinella Lazzarini e Luciano
Luciani; brani di Elegia provinciale saranno letti da Paola Lazzari.
L'episodio scelto da Micheli per descrivere l'età pucciniana a cavallo tra
provincia profonda e contesto europeo è il suicidio, avvenuto a Torre del Lago
nel gennaio del 1909, di Doria Manfredi, domestica, di casa Puccini, mentre il
Maestro è alle prese con le arie della Fanciulla del West. Da una parte,
un contesto sociale umile nel quale la terra e i suoi riti (le coltivazioni, i
lavori manuali, la caccia, le funzioni religiose) sono gran parte; dall'altra
l'ambizione della borghesia abbiente nel riconoscersi parte di un'Europa
'comune' superando le frontiere nazionali.
Tutto
questo è risolto dallo scrittore attraverso un sapiente mélange tra il vernacolo
dei poveri e il linguaggio colto e letterario degli altri, con frequenti
intrusioni di parole e frasi straniere e di citazioni in lingua. Lo scopo di
Micheli è quello di documentare un'età di trapasso con le sue ambizioni e i suoi
conflitti soprattutto sociali; scopo che mi pare raggiunto.
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Recensione |
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