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Il fascino di questo lungo racconto, o romanzo breve che
dir si voglia, ha due caratteristiche: è una favola possibile
ed è nobilitato da colpi di stile che in pochissime, semplici
parole intervengono non solo ad evitare la banalità, ma
soprattutto sanno trovare il profondo significato degli accadimenti. Senza
dilungarsi in disquisizioni sociologiche o psicologiche l'autrice
riesce a cogliere il "nocciolo" di quanto accade dentro i
personaggi e fuori di essi. Protagonisti silenziosi, ma importanti come
filo conduttore, come originale sottolineatura delle vite che s'intrecciano, come portatori di significato misterioso
sono i gatti che Franca Grasso ama profondamente.
La storia narrata è
una storia che ci assomiglia: semplice e naturale come è la
vita di tante persone; ma l'autrice, attraverso la protagonista, sa
cogliere l'aspetto magico e romantico della quotidianità
trasformando la lotta per l'esistenza nell'ostinata ricerca della
realizzazione dei sogni.
E, come nelle favole, qui il sogno si avvera davvero
come vorremmo accadesse anche a noi. Io amo troppo i gatti
per non credere che portino un po' di fortuna (se non altro ci
circondano del loro misterioso fascino il che non è poco in questa
vita così tanto ostentata, sviscerata, ovvia), quindi chi possiede
un gatto continui a sperare e chi non lo possiede legga questa
Storia d'amore di una gatta ritrovata: può darsi che ritorni a credere che le favole, almeno una volta,
possono avverarsi anche per noi adulti.
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Recensione |
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