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Una lieta sorpresa (e, insieme, un dono) questa raccolta di poesie in lingua
di Emilio Gallina, di cui conoscevamo il vibrante mondo poetico dei limpidi
versi in dialetto: ci ha sopreso, infatti, il "tono" di queste liriche, alcune
di notevole spessore (specie, alcune "reverie" di paesaggio, colte con trepido
cuore), come se l'ispirazione – dal caldo nido del dialetto – si spostasse, per
balzi improvvisi e struggenti, su un piano di diversa nobiltà, non di
ricercatezza, ma di sicuro volo. L'intuizione lirica si purifica e si distilla
nella materia, talora sontuosa, di un italiano nitido, anche elegante; e la
commozione autentica del poeta vi traspare sempre, come nell'ordito di un
arazzo.
A.C.
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Recensione |
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