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Il Morso della Ragione è
il naturale completamento di una trilogia sofferta e densamente vissuta, che il
giovane poeta di Marconia Giovanni Di Lena ha avviato con Un giorno di
libertà e continuato con Non si schiara il cielo. La nuova raccolta, edita
da Ermes di Potenza, si articola in 41 brevi componimenti, che si caricano di un
palese significato di protesta accorata e di denuncia contro una società
ingiusta, che ha ormai smarrito ogni valore umano. E tutto questo con tinte
chiare e delicate, talora rabbiose, che trovano nei versi del Di Lena
l'interpretazione più fedele, impreziosite da toccanti note di una rara
suggestione emotiva, specie quando l'autore offre squarci esaltanti di sentimenti
di amore, di amicizia.
La nuova raccolta poetica del Di Lena spazia, e solo
apparentemente, senza un filo conduttore, dall'analisi psicologica e
retrospettiva di importanti avvenimenti, alla descrizione di spazi e di
paesaggi, alla ricerca disperata degli ideali smarriti, in una perenne sfida
contro lo spazio ed il tempo. Non è senza motivo se la raccolta è dedicata ad
"Aldo Moro ed a quanti lottano da soli", prendendo titolo dal secondo testo che
segue con ansia e trepidazione, tra le righe, il sofferto cammino dell'anima
verso una "più intima direzione", anche se poi il poeta paventa tutti i suoi dubbi sulla resistenza del cuore al "morso della
ragione". Ed in tutto questo travagliato percorso dell'esistenza, affiorano,
vive ed imponenti, le immagini quasi pittoriche di luoghi cari alla memoria,
come i calanchi `...silenziose anime concatenate tra loro in uno spazio
allucinante "; come quella terra che" ...ingoia le mie ansie" ; come" ...il
profumo del pane appena sfornato attraverso un intrecciarsi di sequenze, nelle quali è arduo
discernere ironia e realtà. I protagonisti diventano, nella musa del Di Lena,
creature viventi e sensibili, mai gregari, di una storia, che però si trasforma
sovente in un "gioco ilare di un'epoca trafitta dalla falsità ".
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Recensione |
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