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Il
titolo Ipotesi d’amore può essere una chiave o almeno una suggestione, un
suggerimento di lettura. C’è l’amore, e quale l’amore? Quello tra i genitori in
istantanee d’epoca: attimi tra vaste lacune come in ogni album di fotografie, ma
il cuore della figlia è teso a indovinarne la storia, più misteriosa proprio per
chi ne è nata. O amicizie, spesso con altri poeti, fatte di incontri, dialoghi,
scambi di versi; e c’è l’ansia di ascoltare l’altro che tace da una lontananza,
coglierne il mondo poetico con variazioni sul tema e omaggi straordinariamente
originali. Ci sono i rapporti più intimi, e non mancano i più labili, situazioni
“forse” vere, forse sognate, perché “forse” è parola importante anche se sparsa
fra tutte con noncuranza. Da questo indugio sulla soglia della concretezza nasce
un linguaggio elegantemente sfalsato, allusivo.
Si direbbe che il genio di
questa poesia assorta sia l’evocazione dell’attimo, “cosi breve”, per regalargli
un’imprevista durata. La chiamerei una poesia affettuosa, perché è dell’affetto
escogitare tutti i mezzi per evitare o confortare gli addii. “Difficile dirsi
addio” chiude una poesia piena di richiami, ricordi, inizi aperti, esiti
sospesi. Non ci sono solo persone amate o amabili, e non meno significative
assenze, ma luoghi e soprattutto il tempo, “grido di silenzio”: quello personale
che alterna nella memoria indelebili particolari e gravi vicende, e quello
appreso, la storia, risalita alla ricerca della somiglianza, su su fino alle
donne del mito, da fare più vicine, più intime, più “vere”. Così l’amore –
voglio dire la poesia – fa la sua ipotesi o meglio concepisce una speranza, che
a nulla si debba più dire addio di ciò che un ascolto attento e vibrante
trasforma in parola, tono, voce. Si trovano in questa poesia nessi rari, parole
preziose, immagini felici, ma un’analisi, per non essere dispersiva, dovrebbe
essere completa; preferisco interrogarmi sull’effetto che la maestria della
poetessa provoca nel lettore e che non riesco a definire se non come un
superamento della solitudine, un guarirne dall’interno, una conquistata
vicinanza, una maggiore confidenza. Usa dire che la poesia “consola”, direi che
questa merita di accompagnarci come una rinnovata freschezza della mente e del
cuore.
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Recensione |
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