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Mara Dal Zilio concede il bis. E morde la vita
Dopo il successo di
Zina, il mio tempo, la scrittrice bustese Mara Dal Zilio torna in
libreria con due nuovi racconti che confermano l'originalità di una vena
narrativa che punta dritta alle profondità dell'anima. prigioniera di una
realtà sospesa, dove rimandi e allusioni si fondono in interrogativi senza risposta.
Ipotesi su Giulia (Edizioni del Leone) comprende dunque il racconto che
dà il titolo al volumetto e "Alla fontana fiorita" due inquietanti
allegorie del nostro vivere quotidiano, alla ricerca di risposte forti e
decisive. Il tema della faticosa lotta per continuare a credere nella vita,
già presente nel primo volume, torna con prepotenza. e questa
volta l'invito si spinge anche oltre. Perchè non basta "essere attori passivi,
spettatori distratti", ma bisogna "desiderare di mordere la vita" per
gustarne fino in fondo la bellezza. Nel secondo racconto invece l'attenzione
si concentra su una fontana sterile mutata in carapace che germina la sua
lenta quanto misteriosa e dolorosa metamorfosi. Mara Dal Zilio, origini
padovane, è bustese d'adozione. In campo teatrale ha prodotto una parte in un
testo di un autore da lei liberamente rappresentato.
S.D.B.
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Recensione |
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