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Dibattito sulla creatività della donna
Il femminismo è un fatto creativo
Così ha affermato il prof. Alberoni che insieme con la prof. Valansise e Elsa
Emmy è stato realtore della conferenza.
Pubblico numeroso, giovanile, femminile in prevalenza
quello di ieri sera nell'aula magna della facoltà di Lettere dell'Università,
dove il prof. Alberoni, la prof. Rachele Valensise e la scrittrice e pittrice
Elsa Emmy parlavano su «Femminismo e creatività». Tema delicato e
particolarmente attuale oggi con il ritorno del problema del femminismo in
generale specie in Italia dopo il referendum del divorzio e la questione
scottante dell'aborto che ha inferto colpi di decisiva spaccatura nell'interno
di alcuni partiti politici, primo fra i quali, come ha osservato il prof.
Alberoni, nel Pci, che per la prima volta nella sua storia del dopoguerra vede
una frangia notevole del suo organismo ribelle a ogni forma di disciplina
partitica per ubbidire a una logica diversa, autonoma che in fondo fa del
femminismo una vera nuova creatura e dimostrerebbe di per se stesso addirittura
la tanto discussa creatività della donna. Egli comunque non vede il movimento
femminista come movimento politico, anche se vi esistano delle convergenze ma
piuttosto come movimento etico degno di particolare attenzione perchè più
genuino, più saldo e più incisivo degli altri caratteristici in quest'ultimo
decennio molti dei quali già rientrati nel sistema.
La prof. Valensise ha parlato del concetto della donna
letterato quale si è creato fin dal secolo scorso e quali si è andato
determinando fino a oggi: un concetto che raffigura la donna dedicata alla
letteratura, come una vera e propria complessata che, priva del «naturale»
sbocco nel suo ruolo di donna-domestica, angelo del focolare, custode delle
sacre istituzioni tradizionali della famiglia patriarcale concepita e modellata
dall'uomo, si dedica ad attività eterogenee, specie isolandosi quasi dal
contesto della società femminile e assumendo delle parti eroiche, spregiudicate
tipiche degli emarginati.
Elsa Emmy – autrice di un recente interessante studio su
questo tema – ha messo in evidenza l'altro aspetto, quello della creatività
della donna nel campo delle arti figurative in particolare, dimostrando come non
poche donne abbiano creato non poche opere di notevole validità artistica senza
per questo essere state mai riconosciute o addirittura prese in considerazione,
come ad esempio le artiste impressioniste, alcune delle quali pioniere di forme
d'arte che poi sono state seguite in tutto il mondo. Dinanzi a questa
discriminazione sessuale e sociale a questo vero caos, la Emmy ritiene che da
esso nascerà l'ordine che produrrà il genio creatore femminile, permetterà cioé
all'elemento femminile di liberare le componenti caratteriscamente sue e non
imposte come modello, di fondare una nuova tradizione artistica basata non più
nell'asservimento al potere, mai sui valori della coscienza matriarcale
energenti dopo secoli di egemonia maschile.
Alla discussione seguita hanno partecipato molti
intervenuti, fra i quali i professori Gaglio, Alfredo Maria Bonanno, Tinè,
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Recensione |
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