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Versi soavi a Pisticci
Forse è l'alba
del nuovo anno, forse è l'alba di un altro millennio. O forse è l'alba di un
nuovo giorno. Qualsiasi alba sia, è piena di cattivi e negativi presagi, per
Giovanni Dilena, poeta pisticcese alla sua seconda pubblicazione, "Non si
schiara il cielo stamattina. | L'alba è muta | e sbigottito | l'usignolo non
canterà." Così recita la poesia "non si schiara il cielo", che ha dato il
titolo al secondo libro del Di Lena. L'impatto con il poeta Di Lena, è l'impatto
con l'uomo Di Lena. Quello che è pregnante nei suoi versi, si può subito
assaporare, gustare, nella sua semplice e cristallina vita quotidiana. Un uomo
innamorato della vita, e perciò innamorato della poesia. Un uomo perdutamente
rubato nel cuore della sua gente e dalle problematiche che la attanagliano. Un
uomo che sconfina senza remore nel poeta, con una semplicità ed una facilità
disarmanti. La libertà di gestire i propri sentimenti e le proprie passioni sono
precipuamente il suo scopo di esistere. E con questo scopo, condivide in
maniera assolutamente pura e schietta l'amore irrefrenabile per la poesia. La
libertà di essere se stessi non è evidentemente facile neanche per Di Lena, se è
vero che il suo libro che lo ha portato alla ribalta si intitolava:
Un giorno di libertà. Ogni giorno per lui è una licenza, è un lasciapassare, è
una libertà, giacché ogni giorno il suo animo nobile ed il suo spirito profondo
lo spingono ad impugnare una penna per tramutare in versi i "moti del cuore",
come soleva chiamarli Leopardi. Quel giorno di libertà che sentiva suo nel 1989,
anno di pubblicazione del suo primo libro, sembra ora che lo tormenti. Pare che
il futuro non possa essere più foriero di buone nuove né per lui, nemmanco per
il citato usignolo, che allegro da sempre raccontava al mondo intero le prime
luci dell'alba.
Il libro
Non si schiara il cielo, è un elegante volume
uscito recentemente nelle librerie, edito dai tipi di Lacaita Editore. Il
costo è di quindicimila lire e raccoglie quarantotto poesie. Per conoscere Di
Lena senza averlo mai incontrato, per svelare i
suoi progetti intimi e riposti, per svelare le sue apprensioni ed i suoi
richiami sono più che sufficienti i due volumi. Perché anche Un giorno di
libertà uscito nel 1989 per i tipi ' della Vallisa Editore è uno specchio
pressoché preciso dei tormenti e delle gioie dell'artista pisticcese. Di Lena
pare avere uno spazio tutto per sé in fondo all'anima, in cui sovente cerca di
specchiarsi nei sapori, negli umori, nei profumi del principio del nuovo
giorno: l'alba. Ma gira e rigira, rimane sempre il tormento, che l'incantesimo
possa finire da un giorno all'altro. E per un altro giorno ancora si dovrà
ancora attendere una buona nuova. Forse è meglio, in alcuni casi, che non
faccia mai giorno. E' una speranza, un'illusione o una certezza? "L'alba tarda
a venire.| Giovani superstiti | condannati al gioco | dai saggi del potere. | Così
recita, nella rassegnazione più raccapricciante, "Il gioco
perpetuo". Come già detto, nelle sue poesie, e quindi nell'ultimo libro, non
manca un poderoso accenno alla sua terra, alla sua gente. "I capannoni vuoti
| le
macchine ferme | i lavoratori in piazza | come sempre | questa terra indolente.|
Stiamo ancora qui | come mummie | a sventolare, | con le facce disilluse, | la
bandiera della fame". Sono i versi della poesia Lucania, ma come ben si nota è
un atto di solidarietà alla disoccupazione imperante, ai problemi degli
stabilimenti industriali della Valbasento. Giovanni Di Lena stringe
ulteriormente il cerchio della sua azione poetica, dedicando una composizione a
"Marconia", ridente frazione di Pisticci, dove, con poche parole, riesce a
denudare il grande danno socio-culturale causato e prodotto dagli uomini
politici: Figlia | di madre oppressa. | Madre | di figli persi.
L'ultima fatica del poeta pisticcese Giovanni Di Lena è
stata ufficialmente presentata al pubblico il 21 di dicembre, a Pisticci, nella
Sala Consiliare, al cospetto di un folto pubblico e davanti ad uno schieramento
di critici letterari.
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Recensione |
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