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L’interessante volumetto mette in evidenza
due dati peculiari del noto gesuita Carlo Giacon: quello della sua profonda,
autentica religiosità e quello della sua singolare umanità. Doti poco note ai
suoi allievi che ammiravano in lui soprattutto la profondità di pensiero
(accompagnata da ligia serietà) senza scorgere mai nel suo essere la
personificazione di una vera vocazione, di una totale donazione a Dio, insieme a
un grande trasporto, a un sincero amore per l’intera umanità. L’autrice del
prezioso libretto che ha avuto la felice sorte di essere figlia spirituale di
questo esemplare religioso, nelle brevi pagine stilate con amore e accuratezza
traccia un profilo di sacerdore e di persona avvincente, un ritratto a tutto
tondo, in grado di tener vivi continuamente l’attenzione e l’interesse, di
avvincere e di conquistare. Nel corso dell’esposizione della Ugento si
inseriscono, con una certa frequenza, i testi autografi di Padre Giacon, così
che le emozioni della scrittrice trovano piena garanzia, avallo in quella che,
più ancora che una sensazione personale si pone come una realtà storica, quale
assoluta verità. Preziose sono infine anche le poche foto riportate, soprattutto
sapendo quanto questo gesuita fosse schivo d’ogni forma di esibizionismo, sempre
tutto compreso del tradizionale rigore dell’ordine ignaziano cui apparteneva.
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Recensione |
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