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Partendo dall'ingranaggio di un normale orologio,
Scarselli allarga tale struttura all'universo spaziandovi con grande ala di
fantasia che si aggira ad accogliere immagini singolari suggerite da una
ispirazione fervida e costante. Il linguaggio non rifiuta di accogliere qua e lą
vocaboli di lontane reminiscenze futuristiche (macchine, ruote, ingranaggi)
sollevandoli a dignitą poematica. Il tutto rivive plasmato da una volontą che
vuole ironizzare su concetti ed argomenti gią fuori tempo. Ed č per questo che
la poesia di Scarselli risulta nuova e si pone come proposta a quanti cadono in
una inutile ripetizione di sorpassate idee. Altra novitą che condivido č la
scelta poematica. Giancarlo Oli sottolinea anche la struttura classica del
periodare evidenziando i lunghi respiri contenuti nelle frasi incidentali, che
spezzano un discorso che vuole definirsi in una conclusione di sapore
ciceroniano. Ma sotto la scelta consapevole di questo nuovo classicismo si
agita un'anima in tormento. Infatti c'č sempre un'ansia di ricerca di sapore
esistenziale e sacrale (mi sembra) che dona alla poesia tonalitą nostalgiche le
quali si risolvono in una ironia denudante una volontą capace di superare
l'angoscia per qualcosa che le manca e che vuole assolutamente trovare.
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Recensione |
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