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Mi confessava quell'amico senza farfugliare parole: quando il
mio cuore vuole estraniarsi dalle cose terrene, io ricorro alla lettura di
poesie. Ho riletto alcuni giorni fa le poesie di Di Lena contenute nella citata
raccolta. Ne ricordavo una:
Amore... Forse Felicità. Una composizione che sembra
dipinta. Nella sua "petitesse" racchiude storie grandi dell'umanità anche con
tecnica immaginativa. Quanti di noi scrivendo tanto si sono fermati sul tremendo
dubbio. Il Di Lena in tre parole-idee ha sviluppato,
soffio creativo, un tema che tanti hanno seriamente
pensato e meditato. Sono certo che l'adolescente (a diciotto anni l'amore si
immagina) toglierebbe l'avverbio lasciando "Amore: Felicità". Non può essere
assente da sé stesso. E' l'età giusta dei viaggi dell'anima, dei sogni azzurri
sotto un cielo infinitamente più limpido dove le due misteriose parole
campeggiano con tutti i colori tenui tra infiniti arcobaleni striati dalle tinte
più belle. Credere, poi, non è capire tutto. Lo diceva un filosofo. Ma come
nelle favole antiche nelle poesie che in sottofondo nascondono il "sens caché",
la realtà potrebbe cambiare. Ecco il "forse" che il giovane poeta senza tante
pretese, ha lanciato nella sua raccolta Un giorno di libertà. Altre poesie
colgono l'animo del lettore. "Pure adolescente | che germogli | come fiore in
primavera | sulla tua nitida bellezza..." una composizione dove si sentono e chi
non li sente certamente immagina, i sospiri o i singhiozzi divorati dall'anima
perché "Il tramonto non spogli il tuo candore". Il dualismo è chiaro in "Amore"
ed è imperniato su quel "forse". Idee, queste, che sono evidenti e comuni in
altre liriche che il Di Lena sottolinea con genuina semplicità. D'altronde è la
vita del poeta che vive in un'ombra luccicante di tante significative e inquiete
speranze, le quali sembrano parlare dall'alto del cielo quando ognuno può
ricamare i suoi sentimenti sulla poesia.
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Recensione |
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