Servizi
Contatti

Eventi


Ho visto in questo lavoro una possibilità di lettura simbologica o, se si preferisce, allusiva: Se Morfeo è il sonno (secondo la tradizione), il villaggio è immagine della vita: una immagine della nostra vita colta nel suo dormiveglia morale e spirituale, nel suo banale ritmo giornaliero, nella sua consumazione volgare e oziosa. Per contro la voce di controcanto tra parentesi, la coscienza vigile che si ridesta e osserva, medita riflette… la coscienza del poeta che si traduce in parola, esigenza etica non musicale e lirica. Sofferenza dello spirito… non riposo. Ambedue queste voci possono dirsi corali: un dialogo a due voci, oppure due semicori a più voci. E’ sintomatico l’uso del “noi” il plurale sul singolare. Toccante per la sua forza quello “specchio del disamore che circonda” (p. 43) e la “relatività di possibile giorno spaziato dalla gioia” (p. 37). Forza etica-concettuale tuttavia e meno concetto-immagine. Potrebbe potenziare la coralità e lo stesso discorso a due voci. E’ una semplice chiave di lettura, provvisoria.

Recensione
Literary © 1997-2023 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza