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Quella di Franco Orlandini, quale emerge dalla sua
recente raccolta Attese, è una poesia estremamente musicale, essenzialmente
giocata su endecasillabi e settenari perfettamente scanditi. Certi suoi versi,
facilmente isolabiti, appaiono di classica fattura e consentono a chi legga questo libro di formare come un ideale florilegio. Si
vedano, ad esempio: "Giovanile ritorna ad attirarci | la vita che fluisce
prodigiosa" (Ritorna); "Vecchie strade, ancor pigre, più mi attirano,
| dentro
freschi mattini" (Mattini); "Ora si placa l'irrequieto volo | sul frangersi
flessuoso dei cristalli" (Vele lontane); "La ginestra conforta il nudo sasso"
(Azzurrità).
Ma non soltanto estremamente musicale è la poesia di
Orlandini; essa è anche capace di cogliere con immediatezza e freschezza le
immagini del mondo esterno, e di fermare i sussulti improvvisi dell'animo, come
accade in Trasale d'ansia: "Trasale d'ansia l'insicuro giorno. | Ormai solo
una debole difesa | hanno il cuore e la mente" e in Passaggio: "Lasciano ovunque
orme di ferite | i giorni in fuga". Particolarmente significative sono, a questo proposito,
talune poesie, quali Con le tue mani, che ricorda la protettiva figura paterna
durante il bombardamento aereo su Ancona del 16 ottobre 1943 e Per Ia morte
della madre, un vero e proprio poemetto, in cui è rievocata la madre del poeta,
morta novantenne, negli ultimi giorni della sua vita.
Attese, di Orlandini, è inoltre una silloge ricca di
visioni marine e terrestri; visioni che c'inseguono e s'impongono con
particolare evidenza per la loro forza visiva e uditiva: "Disegna la collana
dei lampioni, | più viva sul velluto della costa, | il vento che la lustra... Non dà pace
| ai capelli, alle
vesti" (Vento a sera); "Serrano nubi nodi inestricabili | sulle livide alture a
noi dattorno; | plumbeo pesa il diniego" (Attesa); "Stanno oranti i cipressi nel
tramonto | che dietro il loro eremo s'attarda" (Cipressi); "Stride secca
l'insegna all'osteria" (Vento). Il risultato è quello di una prova sicuramente valida,
per 'serietà d'intenti e schiettezza di voce.
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Recensione |
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