Il tema dominante di questa raccolta è l'incontro poetico con gli altri, con
il padre, con Angiolina, con Sara e Carmen: un ascolto dell'altro lungo tutta la
vita dall'infanzia alla maturità. Attraverso il silenzio, la lirica memoria e il
richiamo introspettivo cerca un centro di gravità dove riesca a ricucire, a
ricomporre tutti i ricordi in una verità interiore: a volte le immagini e le
figure sono appena percepibili tanto si nascondono dietro i loro silenzi e le
loro evanescenze.
Nel suo linguaggio creativo e profondamente sincero recupera i
frammenti della sua esperienza umana con una visione disincantata. Nella poesia
Non importa così leggiamo: "ti tengo perché | come salamandra aderisci |
al muro dei miei giorni | premendolo con debole forza" e più avanti nella poesia
L'armata "...Se avessi a portata di mano | tutte le storie inquiete ...le
farei esplodere come un'armata | di stracci". E in una delle ultime poesie Anna
Maria Guidi si sofferma a contemplare che tutto quello che ci rimane è solo "una
valigia ingombrante | troppo piena che affanna il viaggio | seduti sul ciglio
della strada | senza riposo a sorvegliare | quel poco che ci resta...".
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