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Un
libro di non agevole ma di illuminante lettura, anche Scarselli ci ha abituato a
questo inconsueto e fantastico mondo di libera fantasia, tra l'onirico e la
coprofagia, un mondo di sfrenata ed allucinante sessualità perversa e libera,
non senza il compiacimento di essere sempre presente a se stesso. Nel segno del
priapo eroico, sfrenato ed insaziabile, dell'ano penetrabile con volontà
perversa, con ritorni a Dio insospettati ma pur sempre presenti ed insistiti,
questo domestico Sant'Agostino in lotta con i demoni vincenti, continua ad
esplorare i mondi fantastici dei sesso e del pentimento, di una perdizione
intima ed irrimediabile del male nella lotta continua con Dio e con lacame,
nella aspirazione a liberarsi, con le feci, della propria camalità insaziabile
che è la bestia, il sesso da esorcizzare, invincibile nella disperata ansia di
purificazione ma senza speranza di vittoria.
Come in una confessione, lo stesso autore scrive: "A
Francesco Silvestri, l'ultima mia terribile operina eroticomaniacal ascetica (ma
è una ascesi che mi salva: prometto che d'ora in poi mi converto a più nobile
poesia); e un invito a soffermarsi sulla piccola dichiarazione di poetica a p.
8, in cui si propone un proficuo ripensamento sui contenuti e sui fini della
poesia. Con stima e amicizia, Veniero Scarselli".
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Recensione |
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