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Un nuovo romanzo-poesia di Scarselli che qualifica questo
libro, in una dedica al nostro direttore: "nuova contorta e perversa ma pur
nobilmente anelante al sublime sofferta catarticamente creatura". Un romanzo lirico che
è un poema con intenti moralistici, consigliati addirittura come "lettura utile
alle signore" con tutte le conseguenze della cosiddetta liberazione sessuale.
L'autore è libero docente di Fisiologia generale e quindi un esperto anche in
amore, quanto meno fisico. Una introduzione di Luigi Baldacci ci avverte che
questo poeta potrebbe avere "la forza di cambiare le regole del gioco".
Un romanzo-poesia di sconfinata libertà erotica e verbale e
di sotterranea, impietosa analisi sessuale. La nascita dell'amore è vista in
termini di fisiologia, attraverso furore e deliri di orgasmi, fatalità
copulativa in tutte le oscure magie dell'attrazione sessuale e delle possibili
scaturigini emotive di una analisi tamto impetuosa quanto naturalisticamente
corretta. Non so se e chi parlerà di questo poema rovente. E quanto la fantasia
e l'immaginazione scateni e sovrasti l'eros ossessivo della fantasia dell'autore. Scarselli non ha remore o
difficoltà di linguaggio e tanto meno pudori, come già altre volte per altri
libri abbiamo notato. Baldacci, nella introduzione dice che il libro è "un
viaggio ossessivo in un tunnel che non finisce mai".
Ma alla ricerca non più inconfessata di una catarsi,
Scarselli giunge fatalmente a Dio. L'iter della vita, anche più furiosa si
compie e ci giunge, nella sua sofferta catarsi anche lo straordinario Scarselli.
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Recensione |
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