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La
scelta del titolo è, quasi sempre, il tocco finale dell’artista, il richiamo che
deve indurre il potenziale lettore ad esaminare l’opera e, come nel caso del
testo in oggetto, ad immergersi nella lettura lasciandoci trasportare nel mondo
di Elisa Sala nel quale, il notturno sottofondo musicale è fattore
irrinunciabile.
Nata poetessa, scrittrice e pittrice, ella compone quadretti di rara umanità,
ambientandoli nei luoghi del vissuto a lei cari e, via via lei stessa
protagonista o voce narrante, invita il lettore a seguirla ed a condividere
momenti emozionali suscitati da situazioni reali o soltanto frutto della sua
fervida fantasia; riemergono quindi dal passato la nobile arguzia del patrizio
Alvise e il giardino di Nina per confondersi con dediche e garbati momenti
introspettivi.
I
componimenti poetici puntualizzano lo spirito romantico della piccola antologia,
vera e propria suite letteraria ove, si rincorrono le emozioni dell’autrice.
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Recensione |
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