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Intraprendere
un viaggio in Umbria, come è successo a me qualche anno fa, è senz'altro
ripagante sotto molti aspetti perché arricchisce quello culturale, quello
storico e quello paesaggistico se poi, a fare da guida si presta un autore come
Giovanni Tavčar, ogni cosa si arricchisce di poesia. Percorrere strade
immergendosi in pittorici panorami, sostare estasiati davanti a monumentali
opere dell'uomo che si sposano con la natura senza sfigurarne gli aspetti, folti
boschi che si alternano a borghi antichi, colli a pianure e ai monti Sibillini.
Cascia e Norcia culle di Santi, Spoleto aggiunge la musica dell'uomo a quella
tonante delle Marmore mentre Todi e Narni offrono, con Orvieto, le loro
bellezze. Il Trasimeno rispecchia il regno etrusco antico che si accosta alle
terre santificate di Gubbio, Spello e Assisi sulle quali aleggiano gli spiriti
di Francesco e Chiara. La regale Perugia brilla su tutto con le sue piazze, le
sue vie anche, omaggio ai poeti di ogni tempo, lo spirito si esalta dinanzi alle
amene Fonti del Clitumno.
"Umbria, terra ricca di energie e di sottili armonie", recita l'autore, e
nessuna altra definizione è altrettanto calzante.
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Recensione |
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