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Il richiamo ella Valle dei re - Il destino di un regno
Continua la saga “Il richiamo della Valle dei Re” con questo romanzo storico
incentrato sulle vicende del principe ereditario Thutmose e dei cugini Ahmose e
Giosuè.
In questo terzo capitolo
esplode il conflitto tra religione politeistica e monoteistica perché
Giosuè, il figlio minore di Natan e Iset, rivela di sentirsi più vicino al dio
d’Abramo che alle divinità egiziane, spaventando il Faraone Amenofis che vede
le tradizioni del paese minacciate da Natan a causa delle sue origini ebraiche.
Altro timore che assale il Re è l’inevitabile scontro armato con la Nubia,
destinato a mettere a dura prova il suo rapporto con il fratello Siatum.
Tuttavia, le rispettive divergenze - Amenofis è contrario alla guerra perché
teme che l’esercito egiziano non sia in grado di competere con quello, meglio
addestrato, dei nubiani - verranno superate per non indebolire ulteriormente un
Regno già scosso dai ripetuti attacchi dei ribelli che, guidati dal carismatico
Kdeyen, rifiutano, in nome della libertà, ogni accordo o compromesso con gli
egiziani.
Eventi funesti turbano il futuro del paese, di cui Thutmose, che ha ereditato il
dono della preveggenza dalla defunta madre Nebet, sembra avere maggiore
consapevolezza per averli visti in sogno. A rassicurare gli animi scoraggiati -
solo un intervento divino potrà mutare le sorti, apparentemente già decise,
della guerra – è la fede che dà vita alla speranza e aiuta a a superare le
avversità come nella storia di Giuseppe narrata nel libro della Genesi.
Sogni, presagi e profezie costellano l’articolato intreccio, ricco di colpi di
scena (gli attentati falliti alla vita di Thutmose e del profeta Anen) e pervaso
da un forte sentimento religioso. Un’atmosfera magica caratterizza, infatti, la
Valle dei Re, in cui i membri della dinastia reale si recano spesso nei momenti
difficili per trovare pace serenità e dove sono collocate le loro tombe.
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Recensione |
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