Il marito paziente
Ironico già dal titolo, il romanzo di Sergio Livio Nigri è una riflessione
sull’Amore nonché un’amara meditazione sul Tempo che scorre inesorabile,
spazzando via speranze e illusioni.
La vicenda, tutt’altro che banale, prende l’avvio quando lui, un maturo
professore universitario, scopre che la moglie, più giovane di venti anni, lo
tradisce ripetutamente.
Giovanni sa quanto Serena, la sua Sirenetta, sia una donna narcisista e venale,
eppure finge di non accorgersene. Nonostante la salute precaria, ha accettato il
declino della vecchiaia con maggiore dignità di lei, schiava della chirurgia
plastica e delle lusinghe di altri uomini.
Il libro si traduce in un omaggio al potere terapeutico della scrittura che
consente a chi la pratica di prendere le distanze dalla sofferenza e così di
attenuarla, proiettandosi nelle storie dei suoi personaggi.
Lo scontro tra vecchio e nuovo, passato e presente, è simboleggiato dal
passaggio dalla comunicazione tradizionale a quella digitale.
La doppia vita di Serena è custodita nel suo cellulare, in quei messaggi letti
casualmente dall’ignaro marito che, dopo aver preso atto della fitta
corrispondenza amorosa, si nutrirà solo di ricordi e di rimpianti.
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