Pagine sul filo sottile del
tempo
Sull’onda dei ricordi si
dipanano i racconti, spesso autobiografici, di Lila Slomp Ferrari, nei quali
affiora spesso la nostalgia per il passato, vissuto in simbiosi con la natura.
All’insegna della reciprocità
tra l’io narrante e il paesaggio è, dunque, il volume, in cui sono proprio i
luoghi a risvegliare emozioni e sensazioni intense e ad assurgere a contenitori
di memorie sottratte a quel nemico invincibile che è l’oblio.
Ecco le passeggiate nei boschi
in cui l’Autrice era solita da bambina trascorrere le giornate, aiutando il
padre a raccogliere i fiori e i frutti che avrebbero poi impreziosito le gustose
pietanze cucinate dalla nonna.
Il rapporto con la tradizione è
molto sentito dalla scrittrice trentina che, con linguaggio limpido e
scorrevole, ricostruisce momenti della sua esistenza, soffermandosi su incontri
persino inquietanti come quello con l’anziano pedofilo che, attratto dai suoi
occhi verdi, tenterà di adescarla.
Nel ricreare un mondo lontano –
quell’infanzia che rappresenta un po’ per tutti un periodo magico – l’Autrice
riesce a trasmettere al lettore una serenità che scaturisce forse dal suo
carattere solare, positivo, proprio di chi non è cresciuto nel benessere ma ha
saputo apprezzarlo maggiormente avendolo raggiunto solo nella maturità.
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