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OmbrìeHo sfiorato le tue Ombrìe in punta di dita, Lilia. Se non si spiegasse in un pregevole volumetto, la tua raccolta sembrerebbe il diario di una donna dalla sensibilità spiccatissima, da nemmeno sfiorare tanta è l'intimità che custodisce. E io quasi mi sento un elefante a muovere i miei passi tra la cristalleria delle tue pagine, intrise di un sentire che si porge come ali delicatissime di farfalla, da nemmeno sfiorare. E come ali di farfalla sono sgargianti dei colori della poesia i tuoi versi, sempre vibranti e pronti a spiccare il volo nel cielo delle muse.
Ombrìe è il tuo titolo. E' tutto un rincorrere e fuggire l'ombra la nostra esistenza. Nel mondo di fuori si cerca l'ombra quando il sole è cocente, la si fugge quando il sole non si vuole concedere. Ma sono le ombre di dentro che più fremono e ci stanno addosso. E anche lì a volte le rincorriamo, quando la loro carezza evoca ricordi e figure di bellezza, a volte invece le sfuggiamo, quando sbavano l'arsura delle illusioni. Mi piace salutarti citando un tuo verso raffinatissimo...l'autun che 'l spigola el sol... Noi, che mastichiamo qualcosa di poesia, ci travisiamo spesso d'autunno, per spigolare emozioni da una lisca di sole in una goccia di rugiada, da uno sprazzo di luce su una foglia ingiallita, da un riverbero su di un frutto abbandonato dopo il raccolto sul ramo più alto di un albero, quello che a ficcarci i denti quasi ci si inebria. Senza far cenno poi al sole che scaturisce dagli occhi splendidi dei nostri nipotini... Ecco, l'autunno, quando le ombre si allungano e il sole infiacchisce, quando la luce annaspa al mattino e si corica presto alla sera, lasciando il posto alle ombre... Lilia, ho cercato di camminare tra le tue cristallerie sperando di non aver fatto danni. Grazie per quello che ci hai consentito di vivere e ammirare. |
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