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Senz’alfabeto

Ho finalmente letto con vivo interesse questo bellissimo lavoro, e mi rendo conto che è assai difficile aggiungere pareri a quanto hanno scritto gli amici Franco e Giuseppe (Manescalchi e Panella, naturalmente), se non dire che entrambi hanno piena ragione a parlare, l’uno di “capolavoro” e l’altro di “nuovo corso” della tua poesia, anche se io trovo che “da sempre” nella tua poesia ci sono state vivissime innovazioni linguistiche, pienezza ultrasignificante, totale originalità di toni, massima libertà nel “miscelare” contenuto e forma per traguardi sempre originalissimi ed assolutamente “tuoi”.

Che altro aggiungere?  Sì, mi piace segnalarti i testi che amo di più, che trovo – a mio parere – maggiormente “risolti”, e scusa l’elenco… Si tratta dei seguenti: “Singolar tenzone”, “Sole clandestino”, “Corpo a corpo”, “Seme flebile d’eterno”, Fielemiele”, “Verticali orizzonti”, “L’obliquo struscio”, “Ghiotte primizie”, “Il fiato e il fiuto”, “AriAnna”, “Sognopensiero” (testo davvero straordinario!), “Volatile sballo”, “Come un soffio di pioggia”, “L’offertorio”, “Il regista” (anche questa magnifica davvero). “Solfeggio d’ali”, “Fiocco senza nodo” (bellissima!), “Riconciliazione”, “Il nido del sole”, “Il pomario” e infine “Monella di merende”.

Auguri, auguri di vero cuore per questo libro davvero magnifico.

Recensione
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