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Altre Stagioni
La lettura di queste cento poesie, uscite in
prima edizione nel marzo 2017, opera del poeta, scrittore, saggista letterario,
insegnante Franco Orlandini di Ancona, in un primo momento, richiama alla mente
la concisa ed armoniosa metrica degli haiku, ma ben presto tale impressione,
indotta più che altro dalla brevità dei testi, proseguendo la lettura si dilegua
per il progressivo rivelarsi di un potente carattere lirico che si fa strada
nella evocazione delle immagini.
Queste possono nascere dai piccoli casi sempre
nuovi e interessanti che la natura svolge nel suo perpetuo rispondere ai
richiami del sole e della sua luce, alla grandezza del cielo e dello spazio;
dalle grandi forze cosmiche ai piccoli sussurri e barbagli delle forze naturali,
colte nei minimi dettagli, dalla presenza appena avvertibile di forme di vita e
di esseri viventi. Un fremito d'ala, un'ombra che dilegua, un'onda di mare, una
eco lontana di voci o attività umane, un colore dell'aria, i cromatismi del
paesaggio nel suo perpetuo mutare allo scorrere delle ore, il gioco del vento,
propulsore di tanti fatti che risvegliano i sensi alla realtà, aspetti umani o
ambientali appena accennati da una fugace visione o da un ricordo, sono
sufficienti al poeta per richiamare circostanze sepolte nella memoria o in
attesa di svolgere un ruolo di presenza per ritrovare il senso di propri momenti
di vita da completare, valutare, rivalutare, comprendere, soppesare, farne
oggetto di riflessione nonché di nuovi sogni.
Prevalentemente da questa
ispirazione, ma anche dalla profonda consapevolezza della condizione umana, a
lungo meditata e sofferta, nascono le invenzioni di tante forme espressive di
cui è capace la creatività di questo Autore, nel tratteggiare gli spunti della
sua ispirazione, gli stati d'animo che ne derivano e tutte le implicazioni che
nel suo animo si sciolgono e dilagano alla nascita dell'idea. Il suo è un
lessico organico, ricco e fecondo, coltivato da un'evidente attitudine e
familiarità con la poesia di tutti i tempi, capace di flettere alle proprie
esigenze liriche i lemmi e le voci linguistiche, con risultati di indubbia
eufonia ed euritmia nei suoi versi, (prevalentemente endecasillabi sciolti). Si
possono anche ammirare ben congegnate formulazioni del periodo per sintonizzare
con efficacia il suo pensiero con quello del lettore: quasi immediatamente si
riconoscono le analogie del 'vissuto' del Poeta con l'evento (spesso minuscolo e
per tanti di noi inavvertibile) da cui muove il suo canto, capace di farlo
balzare alla nostra mente con ben altre proporzioni nonché di ottenere in tal
modo la nostra commossa partecipazione al suo mondo poetico. Scegliere una sola
di queste liriche come esemplare è arduo, ma ecco:
Consolazione: " Tra gli scrosci un rametto / s'è staccato, è caduto; / e lo alzo, stillante,
/ verso un raggio che viene:/ ogni goccia diventi / un diamante iridato!
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Recensione |
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