Poesie 2009-2016
L’arrivo che fa ritrovare la vita
Belli gli aquiloni, anche con le nuvole grigie o con la neve. «Aquiloni» da leggere, come quelli che Roberto Mosi ha dispiegato in una sezione della raccolta «Poesie 2009-2016», edita da Giuliano
Ladolfi.
Uno
di questi aquiloni vola su una casa, per un natale che ridona senso al percorso compiuto e che spinge a guardare oltre sé: «Quando sei nata / sono uscito felice / il mondo sospeso / ha ritrovato la vita».
Le dodici parti di questa raccolta, talvolta coincidenti con libri dell’autore già editi, segnano per Mosi una tappa di contemplazione del lavoro svolto finora, come in compagnia di una musica dolce e in ricerca di una misura del vivere: «Che l’alba rallenti il cammino / che rimanga il profumo della notte», «...mi sento felice / vicino al cuore della terra».
Mito, geografia («...nel viaggio raccolgo / le speranze del mondo»), volontà di abitare la storia («Ad Aqaba inizia il viaggio / nelle angosce del nostro tempo»), l’inevitabile ricerca del tempo perduto, l’esplorazione dei non luoghi della propria città e dei luoghi che aprono gli occhi sui migranti che seguono la stella cometa e sul prossimo che ignoriamo e che cela il natale e l’epifania sotto mentite spoglie: «È forse simile / a un dio l’uomo / che dorme in piedi / alla porta della stazione / discosto dal muro / i ginocchi piegati / la testa in avanti. / Intorno la folla/ del mattino».
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