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I dettagli sono importanti
Questi “dodici racconti italiani” sono testi improntati ad una notevole arguzia
intellettuale e all’ironia sapida, nella lucidità dell’affabulazione della
realtà. Prevale perlopiù il cinismo disincantato di fronte ad un’umanità
sprofondata nelle sue bassezze e viltà meschine, arida e preoccupata solo di
appagare i propri squallidi interessi.
Qualche sprazzo di luce s’intravede
nell’autenticità dell’amicizia e dell’amore, quando riesce davvero a realizzarsi
e a non rimanere una mera illusione o penoso inganno o futile gioco. O ancora
uno spiraglio è nello splendore luminoso della fede: “È dove il silenzio è più
profondo che si manifesta Dio.” Sono spaccati di episodi in cui si ritagliano
personaggi che alimentano un senso del grotesque e del burlesque,
dal becero materialismo e dalla spiccata avidità. Il titolo stesso, I
dettagli sono importanti, echeggia il tono divertito di una facezia,
suffragato dalla chiaroveggenza profetica dell’interpretazione dei comportamenti
antropologici e degli stati d’animo degli individui ivi rappresentati.
Enrico Grandesso si distingue per un talento narrativo che non indulge alla
monotonia e alla banalità, ma, al contrario, sa sempre ravvivare il gusto del
racconto, suscitare attenzione e curiosità, inducendo ad una realistica e
scaltra indagine.
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Recensione |
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