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Pasquale Montalto Sogni e ideali di vita nella sua poesia

Il poeta e critico Tito Cauchi recensisce dieci libri dell’amico Pasquale Montalto, con sensibilità ed empatia, nonché con perizia letteraria, capace di analizzare temi e stilemi di ogni opera e di confrontare gli autori con cui lo scrittore calabrese condivide le pubblicazioni. Pasquale Montalto (Acri, Cosenza, 1954) svolge la professione di psicologo e psicoterapeuta, sessuologo e sociologo ed è fondatore del Movimento della Poesia Esistenziale. Nei suoi testi si può rintracciare questo suo impegno antropologico e culturale.

Di Libertà e persona (1984) il critico sottolinea la “poesia fresca, lieve”, che non disdegna tuttavia di trattare argomenti di attualità, come la guerra in Libano, i problemi del Sud, popoli spogliati della terra nelle Americhe e in altri luoghi. Dominano, nonostante questi mali, la speranza, la compassione e l’amore.

Anche in Amicizia e Amore (1993), l’autore parte dalla negatività delle situazioni, dalla denuncia delle ingiustizie, per poi volgersi ai volti luminosi dell’ideale incarnato da Cristo, Gandhi, Martin Luther King, per cui, ancora una volta, la luce ha la meglio sulle tenebre, la consolazione sulle sofferenze.

Primaveranima (2006) riflette la serenità dell’anima che sboccia alla bellezza e all’amore: “La poesia, infine, ci soccorre, perché rinasca il proprio io nella primigenia purezza; l’uomo nato poeta si confonde con le cose genuine della natura, la sua stessa semplicità ne fa il poeta, e come dal polline nasce un fiore, così dal seme dell’uomo nasce una vita. L’incontro fatale con una donna è come l’impollinazione di un fiore: lasciarsi andare al sentimento d’amore liberamente. Lo stesso amore conduce ad un amore più vasto, quello per l’intero genere umano, nel segno della fratellanza.”

Parole ricercate con il cuore si soffermano sulle tragedie del Bataclan (attentato islamico a Parigi del 13 novembre 2015) e sull’abbattimento delle Torri Gemelle a New York dell’11 settembre 2001, ma senza perdere la fede nella vita, più forte di ogni orrore: “La vita non ti chiede, / la vita arriva, / ti prende per la mano / e ti trascina;/…// Ora il mio cuore / alla vita dice ‘Grazie’, / perché, nelle asprezze del cammino, / nulla è mai perito per siccità”.

I colori dell’amore (2008) s’inaugurano con un duetto (Noi due)  con la moglie Alice Pinto, la quale cura i disegni nella maggior parte delle opere, nell’esaltazione dell’amore, attraverso la mitizzazione della natura e la celebrazione ipostatica di questo sentimento.

Io e la vita (2009), come scrive Francesca Innocenzi nella prefazione, manifesta una “arte al servizio della vita, volta alla felice realizzazione del Sé collettivo, risultato del connubio tra ragione e creatività.” L’amore è “attimo di intima amicizia, / che guarisce il mio cuore in piena”: “Novello Ulisse finalmente approda alla sua Itaca, dalla sua Penelope: è la bellezza nella fusione delle anime.” In particolare, il critico dedica spazio ad una poesia di questa silloge: Riflettore sull’amore. “È un inno alla propria donna o più in generale all’amore, in un sublime amplesso totalizzante nella sua purezza e gioia.” Si può apprezzare la melodia sublime e suggestiva di questi versi: “Fresca e rilassata, in armonia con la natura, / la tenerezza del mio e del tuo cuore in compagnia, / circoscriveva un cerchio di paradiso, / dove vivere la completa nudità dell’anima. / (…) Respiri, alito di vento, gorgheggi / e altre mille magie, s’agitavano / tra l’abbraccio umido e la tua parola rosa, / nello sforzo fitto d’emozioni di far vivere l’amore, / che nasceva come timido petalo di rosa.”    

La magia di esistere (2012) è prevalentemente autobiografica, risalendo alla propria nascita, ai luoghi cari della “bella Sila”, all’infanzia, alla figura materna, alla magia della coppia. “Fa della vita la sublimazione dell’esistenza dell’uomo e dell’universo, rivendica il diritto di esistere, il diritto di essere lui a dare senso alla vita, confermandolo nell’Amore; “felice d’Essere per come sono”, ripete in più occasioni.”

Il dialetto della vita (Pasquale Montalto) – Il sogno la vita la bellezza  (Domenico Tucci) del 2015 è scritto in condivisione con un altro autore, oltre ad ospitare David Pascal Andrew Montalto (Mumbay-India) con un componimento giovanile Parole vuote ed una sua traduzione nel testo, Maria Cristian (Romania) con una traduzione e personaggi legati alla Psicoterapia (Bruno Bonvecchi, Ombretta Ciapini). Poi vi sono una ventina di illustrazioni di Alice Pinto e Giulio Tucci (figlio di Domenico). I versi di Montalto sono improntati alla prosaicità della vita (di qui “il dialetto”), mentre nella seconda sezione si fa “più tenero, etereo, elegiaco e romantico.” “Qui avvertiamo ancora di più il fruscio del vento modularsi come in un flauto, l’età giovanile, le parole che parlano la lingua dell’amore, la vita che sorride nel suo splendore e il cuore che batte al ritmo dei turbamenti.”  

I testi di Domenico Tucci, medico, sono volti alla celebrazione della bellezza e dell’amore, in un afflato lirico: “La stagione dell’amore è quella che non sazia mai, in cui perfino il vento odora richiamando i sensi, nell’incanto della vita.”

Siamo uomini innamorati della bellezza e che dialogano in Amicizia (2017) è un lavoro scritto a quattro mani da Pasquale Montalto e Francesco Fusca, entrambi calabresi e accomunati dalla passione per la comunicazione, anche rispetto al loro ruolo sociale (il secondo  è Direttore didattico e poi Ispettore ministeriale). Il libro è corredato dai disegni di Alice Pinto, dalle fotografie a colori che rappresentano eventi culturali che vedono protagonisti anche i due autori e dalla foto che ha commosso tutto il mondo del bimbo siriano di tre anni, Aylan, riverso sulla riva.

La silloge di Fusca, Nascere ad un nuovo paesaggio, è affollata di morti, una sorta di Spoon River di Edgar Lee Masters: dall’amico Franco, ucciso da un incidente stradale, ai migranti dei barconi adagiati sulle coste calabre, al padre espatriato in Argentina, al nonno, alla madre, alla cugina e altri ancora, oltre al piccolo Aylan.    

La raccolta di Montalto, Il tempo della libertà e dell’amore, ha per oggetto principale l’amore, anche se affronta pure temi sociali ed ecologici, dai senzatetto al rispetto per la natura. Così si rivolge alla sua amata: “il tuo cuore col mio respiro, / diventi parte integrante di un corpo, / che in armonia cammina nel sogno dell’amore.”

Infine, altra opera condivisa è Il turbinio della vita di Rudy De Cadaval e Le ragioni del vivere di Pasquale Montalto, con la quale “hanno inteso consolidare un’amicizia più che quarantennale e, aggiungo, formano una sorta di saldatura territoriale e generazionale del nostro Paese, tra Nord e Sud, essendo il primo di Verona (classe 1933) e il secondo di Acri (Cosenza, classe 1954).” Ives Bonnefoy scrive la prefazione a Rudy De Cadaval, presentandolo quale “rapsodo della storia, quella de nostro secolo”, “frutto delle vicissitudini personali, come la guerra, la perdita nel 1960 della donna cui era legato, i conflitti politici.” Luciano Nanni “nella prefazione su Pasquale Montalto, giudica che l’Autore mette la sua poetica con umiltà al servizio della vita.”

I versi di Rudy De Cadaval offrono una visione piuttosto tetra, dove la morte è onnipresente, anche se non perde la fede e l’unico conforto è il suo amore.

Pasquale Montalto, nel consolidato connubio tra poesia e pittura, trova Le ragioni del vivere negli ideali universali, nell’amicizia, nella natura. A tal proposito “dichiara espressamente di fare riferimento all’Antropologia Personalista Esistenziale di Antonio Mercurio, fondatore della Sophia University of Rome”, in cui “la visione è sempre cosmica.” Intanto la cronaca nera restituisce l’immagine di una società iniqua, tra povertà e ingiustizia, come il caso eclatante di Sacco e Vanzetti, i due migranti negli Stati Uniti condannati per un delitto mai commesso. Eppure l’autore non perde la fiducia nei suoi alti ideali di poesia e bellezza.

A completare quest’opera sono stralci di corrispondenza tra il critico Tito Cauchi e il poeta Pasquale Montalto, a testimoniare lo scambio amichevole e il sodalizio letterario tra i due artisti.

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