| |
L'introduzione, che dà il titolo a tutto il saggio, focalizza alcuni
personaggi ed episodi, studiati analiticamente, che spiegano il senso della
«minorità»: che si definisce, non sociologicamente ma evangelicamente, nella
«fraternità», umile e generosamente obbediente ai fratelli. Alcuni punti della
sezione prospettica riescono ad approfondire intuizioni più o meno veloci, in
genere, lanciate dalla critica, e riequilibrano giudizi spesso distratti. La
sezione peculiare, sui personaggi «minori» cappuccini (pp. 56-126), si avvale di
riscontri storici, archivistici e letterari.
Le interpretazioni dello studioso
capovolgono in diversi casi quelle della critica corrente e si attengono al
testo manzoniano con un’attenzione valida anche come metodologia critica; esse
tendono, sempre, a scavare nella prospettiva dell’autore, psicologicamente e
storicamente, così da presentare una lettura sollecitante ed originale, e sempre
solida, non solo dei personaggi in oggetto, ma anche dell’universo mentale del
Manzoni.
| |
 |
Recensione |
|