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L'incombenza individuale
Il leggio incantati
Le varianti
contemporanee della poiesis non sembrano più subire orientamenti
stabiliti da una particolare direttiva, vuoi storica vuoi estetica, legate a
correnti e scuole, come, per esempio, poteva essere l'uniforme engagé,
che, più o meno frequente ed ostentata, vestiva percentuali assai alte di poeti
nei decenni scorsi. Va da sé che la poesia, in qualche modo, risulta sempre
impegnata, anche quando sottolinea fatti di costume o momenti di penetrante
introspezione.
E' il caso della
presente raccolta, nella quale l'Autore mette a frutto, talvolta, episodi
attinenti alla sua professione di psichiatra, ma la professionalità non va mai a
scapito della sensibilità e della partecipazione. La pietas che ne
coordina il linguaggio si localizza nei testi ad ampio respiro con intenzioni
discorsive, così come in più sintetici epigrammi, dove il senso viene inteso
come la significativa occhiata che vale un lungo discorso. Se poi si volessero
verificare le tematiche ivi comprese, allora il ventaglio si articola in più
sfumature, configurando personaggi e situazioni che s'affacciano sul
palcoscenico della vita per recitare drammi, commedie, monologhi contenuti in
poche battute e inclusi in più pagine di un copione che prevede il racconto di
un'anima, delle sue tensioni, dei travagli, dell'effimera serenità. Una storia,
quindi, fatta di silenzi e solitudini, dove l'eco delle vicende umane si
distingue più nitida, magari angosciante, pur nella banalità quotidiana; anzi,
il poeta giunge a chiedersi se proprio le piccole cose non contengano
altrettanto o, addirittura, maggior significato – in termini pratici – della
cosciente validità intellettuale (La matura coscienza percettiva / nel suo
pieno vigore esistenziale / dà talora un vissuto che non vale / l'acre minestra
piena di sapore / che ci scaldava dentro le scodelle / da bambini all'asilo
delle suore).
Ecco, allora, irraggiarsi una
vaga componente ironica, che troverà modo di affermarsi in varie occasioni
dettate dalla minima cronaca degli accadimenti usuali, presentati, per lo più in
esemplare forma epigrammatica che rivela, nonostante l'evidenza estremamente
sintetizzata, continuo studio e paziente cura del mezzo espressivo.
Poetica, dunque, che con una
poliedricità davvero notevole, riesce ad imporsi nel panorama attuale con una
serie di accorgimenti che rendono più che mai vivo “il rapporto col significato
e col tempo”, come scrive Rea Silvia Motti nella prefazione.
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Recensione |
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