Dopo un lungo
apprendistato letterario articolato in poesie, fiabe e racconti Elisa Sala Borin
si è cimentata nel romanzo con il volume Maria voleva le ali pubblicato da
Piazza Editore.
È un'opera
prima di notevole impegno, una saga familiare che narra il tentativo di riscatto
di una donna intelligente e sensibile condizionata dal mondo angusto di una
Treviso arretrata a cavallo tra Ottocento e Novecento, con l'epilogo tragico
della Grande Guerra che si portava via molti dei personaggi che animano la
narrazione. Pittoresca, vivace, corale.
La vicenda si
snoda in più generazioni e si presta a parecchie chiavi di lettura: è un romanzo
storico perchè ambientato nel periodo delle prime guerre coloniali allo scoppio
della pandemia di spagnola; è un'epopea perchè offre un ritratto inedito di
Treviso subito prima e dopo Caporetto; è un romanzo sociale perchè ci presenta
uno spaccato di vita in cui si affacciano le prime istanze di emancipazione
femminile e le prime masse popolari in fermanto; è un diario intimista che
registra i moti dell'animo della protagonista sempre alle prese con avvenimenti
più grandi di lei ed è soprattutto una narrazione al femminile in cui ogni
avvenimento è filtrato dalla sensibilità della donna nelle sue varie età.
La
narrazione è avvincente, condotta con uno stile asciutto e discorsivo e il
finale aperto lascia il lettore con il vivo desiderio di potere presto leggere
lo sviluppo della saga fino ai nostri giorni.
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