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21-26 Marzo 2017
Un lampo hollywoodiano di innovazione e creatività nel cuore di Ferrara
È giunta alla seconda edizione la rassegna cinematografica ideata e
curata da Maximilian Law, ferrarese di nascita ma americano d’adozione, che
porta in città pellicole inedite di talentuosi film-makers italiani e stranieri,
presentandoli in un’ottica dal taglio decisamente creativo. La rassegna,
articolata su cinque giornate, ha deliziato l’occhio dello spettatore più
attento ed esigente attraverso 6 prime mondiali, 5 prime europee e 5 prime
italiane, tutte in lingua originale, sottotitolate, accessibili ai non udenti ed
in lizza per i “Dragoni d’oro”.
Corti, documentari e lungometraggi che attraversano note attuali ed
intimiste, ma anche aspetti globali della società, con impennature
antropologiche di alto livello. Tra questi, degno di menzione per la fotografia
e la valorizzazione delle emozioni, il corto Pegah, del regista
Javid Rezai (UK, 2017, 18 min). La storia di questa giovane, splendente ragazza
iraniana trapiantata a Londra e innamorata, fulmineamente, del padre di una sua
compagna di classe, rivela al pubblico lo straniante conflitto che lacera
l’aspetto più intimo della sua interiorità. In un’atmosfera sospesa tra feste
collegial-chic, preghiere velate, riti tradizionali e dubbi dell’anima, ciò che
colpisce è lo sguardo di Pegah (Afsaneh Dehrouyeh): intenso ma quasi rassegnato,
un carbone acceso che timidamente si spegne e si infiamma di nuovo, quasi in
sordina. Il tutto inondato da una luce quasi ovattata, che sembra proteggere la
dolcezza dei gesti, i silenzi, i pensieri della ragazza, tutti condensati
nell’estate che precede l’ingresso all’Università.
Nel lungometraggio successivo, Behind some dark cloud
(USA, 2016, 90 min) la talentuosa e giovane cineasta Chelsea Kane propone un
racconto al chiaroscuro, nel quale luci e ombre si alternano nella vita di Jade
(Alice Barrett), una ragazza borderline che lavora in un maneggio,
perennemente in bilico tra la voglia di perdersi e la possibilità di ritrovarsi.
Fino a quando una conversazione inaspettata con il visitatore di un museo non
cambierà le sue prospettive…
Girato in occasione della tesi di laurea della regista, il film,
parzialmente autobiografico, ha raccolto i fondi per la produzione attraverso
gli stessi attori che lo hanno interpretato, amici stretti della Kane. Ciò che
maggiormente colpisce, oltre alla maniera particolare ed a tratti esplosiva
tramite cui i sentimenti sono descritti, è l’allure di mistero che ruota
attorno al personaggio maschile (Vincent), che svela, in conclusione, una
personalità inaspettata ma estremamente interessante, e contorta. È una
pellicola psicologica in cui molto curati e delineati sono gli scenari (il
museo, la casa del protagonista), che assumono a loro volta una forte valenza
simbolica. Come se volessero loro stessi insinuarsi metaforicamente nella
storia, subentrare ed intersecarsi alle riflessioni dei ruoli. Inquietudine e
disarmonia trovano alla fine un loro intimo senso, non lasciando più nulla di
incompiuto.
Tra gli eventi collaterali degni di nota, la mostra Note a
margine. Di e su Michelangelo Antonioni, a cura di Elisabetta
Antonioni ed esposta a Palazzo della Racchetta. Quadri, foto, ma anche manifesti
e locandine dei suoi film più celebri hanno impreziosito le sale, svelando
aspetti originali della personalità del regista.
I luoghi del Festival:
Palazzo della Racchetta, via Vaspergolo
6, Ferrara
Cinepark Apollo, Piazza del Carbone
35, Ferrara
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Behind some dark cloud, Locandina |
Pegah, Locandina |
Dragone d’oro |
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Materiale |
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