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La voce della violenza. Cause e aspetti del femminicidio
In questo interessante
romanzo-saggio dello psichiatra e psicoterapeuta Franco Fidone vengono
analizzate, attraverso un linguaggio scientifico ma estremamente chiaro, le
dinamiche psicologiche, storiche, sociali e neurocognitive che ruotano attorno
ad uno dei più imponenti drammi del nostro tempo: il femminicidio. Un tema
attuale, quello della violenza di genere, scandagliato dall'autore lungo un
excursus che parte dalle difficoltà legate all'emancipazione femminile, fin
dagli albori della società, per proseguire attraverso l'esplorazione delle aree
del nostro cervello che regolano le emozioni umane, e continuare con la
fenomenologia dell'innamoramento, della gelosia, dell'amore patologico.
Scrive l'autore: "Quasi
tutte le tendenze istintive del nostro comportamento di esseri umani sono dovute
ad un preciso ordinamento ereditario genetico, regolamentato da varie e ben
distinte parti del nostro cervello". I geni, insieme a precisi processi chimici
ed ormonali e a disequilibri legati a complessi edipici, inducono l'uomo a
scatenare rabbia ed aggressività nei confronti della parte femminile, cui è
quasi sempre legato da rapporti fisici ed amorosi dal passato difficile.
L'interessante itinerario compiuto nel libro si snoda inizialmente in un luogo
imprecisato, tramite un dialogo con un alter ego dello scrittore, di cui
solo alla fine viene svelata l'identità. Si tratta di una intervista che
consente all'autore stesso di stare "dall'altra parte della barricata", di
scavare nel suo essere ed ascoltare, quasi in modo sveviano, la "voce più oscura
e sorda" della sua anima.
Notevole è
indubbiamente la poliedricità delle conoscenze che lo scrittore intende
trasmettere al lettore, le quali vengono arricchite anche da stralci di cronaca
su alcune violenze di genere avvenute negli ultimi anni. La trattazione è
puntuale, arricchita anche da una sezione legata agli aspetti della Legislazione
al femminile ed alle attuali leggi riguardanti gli orfani dei femminicidi. Dal
punto di vista psicologico, da apprezzare è la descrizione dei vari canovacci e
delle casistiche relative agli episodi brutali, che vanno dall'azione violenta
dell'uomo sulla donna e poi su se stesso, fino all'omicidio preterintenzionale
ed alla violenza del branco. La struttura di romanzo-saggio vira maggiormente a
favore del secondo, mentre una più omogenea divisione dei due generei letterari
avrebbe indubbiamente reso ancora più apprezzabile il senso dell'opera, che
resta comunque trattazione completa ed utile anche a quei docenti che vogliano
discutere tale delicato argomento all'interno delle mura scolastiche.
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Recensione |
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