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Spesso durante
una lettura piacevole e rilassante può accadere di imbattersi in personaggi che
sembrano quasi darci del tu, e che sono talmente verosimili (e simili a noi!) da
risultare quasi imbarazzanti nella loro perfetta aderenza alla realtà. E’ il
caso della protagonista di questo libro, una donna come tante altre felicemente
in lotta con il mondo, sovrastata dalle mille (piccole e grandi) incombenze
quotidiane. Un’esistenza tutto sommato tranquilla, nonostante conflitti
familiari irrisolti e qualche delusione in ambito lavorativo. Un marito e tre
figlie adorabili. Tutto nella norma, dunque. Ma un giorno questa donna decide
che qualcosa nella sua vita deve cambiare, che è giunto il momento di voltare
pagina, di ricominciare da zero, anzi da tre, come afferma l’autrice citando
scherzosamente un film di Troisi. Un colpo di spugna, ma che non risulti
indelebile, in modo da conservare con cura quello che di buono in costruzione
c’è già. Le risorse a sua disposizione sembrano sempre più precipitare nel
baratro dei pedanti rapporti sociali, che annientano il tempo da dedicare a se
stessi. La soluzione? L’espatrio con famiglia al seguito, e soprattutto la
necessità di scegliere una meta ad hoc, che permetta di vivere
serenamente senza troppi problemi né economici né umani. La scelta cade su una
piccola cittadina del Texas, che pare rientrare nei canoni prestabiliti della
normalità. Ma il progetto dovrà fare i conti con attimi di esitazione, per poi
essere affidato a uno strano tiro del Fato…
L’autrice, che narra se stessa come se raccontasse una vicenda osservata
dall’esterno (il racconto infatti presenta una forte vena autobiografica, pur
essendo narrato in terza persona), mostra in realtà la volontà di dialogare
in primis proprio con il suo animo, guardando la sua Vita come se fosse
seduta su una sedia davanti a lei. La sceneggiatura non è però quella tipica di
un tribunale, con giudici, accusatori ed indici puntati, bensì quella di un
tranquillo e rilassante salotto. E questa conversazione, molto bella pur essendo
semplice e concisa, diventa lo spunto per affidare alla penna ricordi e
riflessioni ora dolci ora amare che fanno riaffiorare nella mente dell’autrice
emozioni molto particolari. Esse conducono per mano il lettore ad immedesimarsi
in una storia mai semplicistica o banale, ancorata alla normalità ma con le
sfumature di un sogno realizzabile: smussare gli angoli di un cammino che,
grazie alla capacità e al desiderio di cambiare, può divenire meno difficoltoso.
L’importante è ponderare l’influenza- fatale, nel bene e nel male- del destino,
che possiede la capacità di stravolgere a suo piacimento le carte della vita. Ma
la partita è ancora aperta!
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Recensione |
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