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L’esordio letterario di Laura Bardelli, insegnante e giornalista toscana, è contrassegnato da una scelta lieve e profonda al tempo stesso: raccontare una favola inscenata non nel prevedibile mondo fantastico e incantato, popolato da fiabe, gnomi e folletti, ma nel nostro, imprevedibile e tagliente, mondo reale. Questa è la storia di Serena, commessa di un negozio di calzature che, in una giornata qualunque, scopre l’esistenza di un piccolo “triangolino verde chiaro” sulla sua caviglia. Fra sconcerto, curiosità e strane sensazioni che sconvolgeranno la sua quotidianità, Serena intraprenderà un viaggio alla scoperta di se stessa, tra i sentieri di una metamorfosi che non risulterà soltanto fisica, ma soprattutto interiore. Una trasformazione che la coglierà dapprima incredula, poi sempre più cosciente del suo cambiamento e in preda a un terribile dubbio: bloccare la sua nuova identità o lasciare che il tempo e il destino la rendano diversa (e forse migliore?). La lanterna che illuminerà il suo cammino si manifesterà sottoforma di preziosi consigli dispensati dalla singolare proprietaria di un negozio di animali, grazie alla quale Serena imparerà che è necessario, nella vita, fare delle scelte ben definite,per “progredire nella scala dell’esistenza”. Sulla scia della meravigliosa, toccante fiaba di Andersen, dalla quale l’autrice ha evidentemente tratto la sua ispirazione, trasportando su carta l’acquatico mutamento da Serena a sirena (o meglio, a sirenetta!), Squame rappresenta più che un breve racconto. Il libro ha infatti l’aria di un piacevole phamplet intriso di molteplici citazioni, definizioni ed etimologie che vagano tra le righe sospinte dall’irrefrenabile desiderio della protagonista, che vuole conoscere a fondo il mistero dal quale è avvolta. Nella sua fervida investigazione ella troverà, come ogni sirenetta che si rispetti, un altrettanto misterioso amore…

Dedicato, come preannuncia la scrittrice nell’incipit del libro, “a tutti coloro che, almeno una volta, hanno sognato di indossare un’altra pelle”, il lavoro della Brandelli scorre leggero come una stoffa di seta discretamente rifinita, ma che non necessita di troppi orpelli per apparire graziosa.

Recensione
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