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Lavoro molto buono
quello della giovane autrice Lucia Spezzano che fa ritornare la favola educativa
e portatrice di valori come lo è per antonomasia. L’italiano è perfetto, la
sintassi pure, il linguaggio ricchissimo e abbondante di sinonimi, per aiutare
il piccolo lettore ad arricchire il personale vocabolario. Non mancano le tinte
allegre, pur con riuscito intento pedagogico. Pochissime le pecche, come l’uso
non del tutto esatto della ‘d eufonica’ ma l’opera è davvero degna di nota, in
un’epoca nella quale le potenzialità educative dei mass media muoiono,
l’autrice si rivela davvero come una luce nelle tenebre, comunicando ai giovani
tanta voglia di apprezzare, scoprire e comprendere il mondo.
L’uso di termini
tanto vari, colorando tutto con scene simpatiche, avvicina il lettore a
familiarizzare con personaggi ben costruiti e intelligentemente presentati.
Apprezzamenti
anche per l’edizione bilingue che sottolinea la necessità, ormai attualissima,
di una comunicazione interculturale. Proprio la valenza edificante dei racconti
di questo libro, che ha tanta importanza per due popoli diversi per
caratteristiche, ma paritetici per valori, declama la necessità di uguaglianza
di cui spesso ci dimentichiamo. Si può dunque unire, ai messaggi in certi
momenti anche di interessantissimo valore racchiusi nelle favole, altresì
l’ambasciata che incentiva a una Europa Unita, sognando la realizzazione di
un’umanità nella quale ciascuno possa davvero sentirsi cittadino del mondo.
Mortadelle e
mozzarelle, ragnetti, rospi e lepri, una lunga serie di protagonisti che
riescono a entrare nella sfera mentale ed emozionale dell’essere in età
evolutiva, narrando senza pedanterie di amore, fratellanza e senso della vita.
Il testo si adatta a una fascia di età molto ampia, idoneo sia per le fiabe
della buona notte, sia per aiutare alla riflessione i più grandicelli,
consigliato a ogni genitore o educatore che abbia a cuore la corretta crescita
dei propri figli e discepoli.
Numerosi gli stimoli offerti tuttavia sempre con chiarezza e sobrietà.
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Recensione |
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