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E ci sono angeli

Maria Luisa Daniele Toffanin è una poetessa che ha presentato parecchi libri di poesia e riesce sempre a sorprenderci per la sensibile e profonda interpretazione del suo pensiero poetico. Questo libro è come una grande tela bianca, dove la poetessa dipinge il mistero della vita. non risparmia colori, in questo caso le parole diventano la meraviglia, il dolore, la gioia di fronte ad un bambino. “E ci sono angeli” così inizia questo percorso di riflessione per la sua felicità di essere nonna. La poetessa divide in tre parti i momenti di emozione che prova penando al miracolo della vita. “Il volto dell’infanzia”, la prima parte racchiude il senso dell’infinito, che vede attraverso la primavera che si rinnova, ritorna, come la giostra della vita che non finisce mai di girare. In questi versi la natura si fa partecipe per farci capire “Così nell’umano” (pag. 17). I versi come pennellate di colori pastello ci portano il profumo di aria nuova, così per la luce che fa brillare come un gioiello prezioso la vita. nelle sue poesie, Maria Luisa Daniele Toffanin, ci fa sentire il dolce canto di un vagito “Colloquio” (19), come il concerto della vita che inizia un cammino “… D’amore-dolore…”.

La seconda parte, con la poesia “Nuovi erodi” ci fa entrare nel dolore “… L’ora è spenta d’ogni stupore./ Lacrima l’aria.” Sono queste pagine di profonda tristezza per la poetessa che ricorda l’abbandono in cui si trovano i bambini in tante parti del mondo. Non trascura nessuno. Come nelle altre poesie, complice dei suoi versi è la natura. “E bambini nella guerra” (pag. 32) così inizia “… E cerbiatti sorpresi soppressi / nel sogno inerme / dall’agguato del bosco crudele / …” e conclude “… Non piange il dolore bambino /murato nel suo pudore / si sgrana in rare parole grevi.” Riporta le poesie “E bambini nella guerra”. Scrivono due ragazzini di quattordici anni “tutti noi soffocammo in gola il grido di dolore…” dice Stjepan Pliso e Jasmina Turkic “La primavera non sarà più così bella. …”. La poetessa spazia nel mondo dei bambini in preda ad adulti irrispettosi del loro crescere senza poter difendersi.

La terza parte “Di luna in luna” Maria Luisa Daniele Toffanin la apre con questi versi “Se luce di gioia sorge / dal gorgo del dolore / è canto di vita / da sorbire tuttinsieme / al desco del sole.” È il suo canto di gioia. Vive nella sua famiglia la nascita di una nipotina Giulia. Nella poesia “A Giulia” “… Il cielo è tutto nei tuoi occhi …” rivive la sua infanzia, l’esperienza di madre e in un canto poetico quella di nonna. Ancora la natura il cosmo accompagnano le sue visioni poetiche in un quadro d’amore, luce e “… profumo di Dio sulla Terra …”, da “Il primo vagito” (pag. 63). Continua la poetessa a scrivere quest’aria nuova che ha portato Giulia e “In cammino” (pag. 82) dove scrive “… libellula graziosa / in equilibrio / sola ti libri tutta dritta / sui tuoi piedini / …”. Un libro di profondo raccoglimento, per capire il bene e il male che Madre Terra ci offre attraverso l’amore, la dolcezza dei bambini, che portano venendo dal mistero della vita, la vita.

Recensione
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