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Affrontare un testo come questo richiede coraggio, già per leggerlo attentamente. ma soprattutto per comporlo. Rappresenta certamente una tappa, un Mistero Doloroso, nella Via Crucis laica che l'autore, messaggio poetico su messaggio, consciamente o inconsciamente, sente come sua vera missione, Una dissezione psicologica – affrontare la morte della madre in ogni suo aspetto – viene compiuta verso dopo verso. Nel poema due sono le grandi correnti formatrici che si intersecano: infatti l'intenzione iniziale dell'autore era di giungere ad una interpretazione razionale di ciò che accadeva. L'autore, l'uomo-scienziato moderno, si sente al sicuro sul terreno del razionale e qui vorrebbe restare, ma non può, che la seconda grande corrente irrompe: il profondo, con le sue verità ancestrali, archetipali, con idee e sensazioni nuove e angosciose, ma che si riallacciano ad antichissimi rituali magico-mistici. Esorcizzare con la ragione questa corrente impetuosa è ciò che l'autore compie: non resterà che la pietà della memoria. la cura degli umili segni di sepoltura, misura sì di un affetto che sopravvive al Male, ma anche di completa impotenza, quasi che la famosa frase di San Paolo: "O Morte, dov'è la tua vittoria?". così venga rovesciata: "O vita. sei definitivamente sconfitta."

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