All'alba di un giorno qualunque
Chiaia Magazine
ott-nov 2016
Tempo fa lessi su una rivista
scientifica che Thomas Mann aveva detto di amare solo le storie dettagliate ed esatte. Io
pensai subito ad Anna Gertrude Pessina. Docente, giornalista, autrice dello
stile singolare, provocatorio, i cui contenuti sono i conflitti con la società.
Rapporti personali e interpersonali
scandagliati con l’amarezza di occhi impietosi. L’autrice appartiene ad una generazione che assegna alla
letteratura un significato preciso: un valore non solo estetico e ci-civile,
ma anche biblicamente sacro. All’alba di un giorno qualunque (Manni
editore) è un testo che si muove tra racconto e sopralluogo, scelta dettata
dal pudore di chi vuole scrivere seria-mente e scrive ciò che vede e conosce
di persona.
Le protagoniste sono donne sole, ossessionate da ambizioni, cinismo, culto per
il denaro e impegnate nello scavo di un passato oscuro e dolo-roso da
sottrarre alla pietrificazione. Poi la ricerca dell’identità in un’epoca
in cui la storia schiaccia l’individuo; infine la scoperta che il mondo non
sa cambiare in meglio.
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