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Alessia e MirtaLa raccolta di Raffaele Piazza è costituita da quaranta componimenti aventi come oggetto e come protagoniste, come esplicitato nettamente dal titolo, due antitetiche figure femminili. L’adolescente Alessia anima ben trentaquattro componimenti, mentre la donna adulta Mirta, ne ispira sei, posti al centro della raccolta.
Al centro della primavera della ragazza Alessia l’autore colloca i sei componimenti di Mirta, in cui assistiamo a un ribaltamento di registro. Il legame biografico tra l’autore e la figura femminile è esplicitato e descritto (“fiore raro l’amicizia tra un uomo e una donna”), i componimenti sono in prima persona e descritto esplicitamente il tragico epilogo della vita di lei, suicida, e il rapporto ancora vivo e ispirante nella vita e nella poesia dell’autore. Lo stacco con l’atmosfera evocativa eterea del mondo di Alessia è nettissimo ed efficace, anche vista la delicatezza che Piazza conserva nel nuovo registro, pur esplicitando e versificando in prima persona di un dramma reale, esercitando nelle scelte lessicali un filtro poetico efficace e una forza evocativa che ci lascia intuire della centralità di Mirta nella vita, almeno poetica, dell’autore. Dopo la sezione Mirta la raccolta riprende coi componimenti finali di Alessia che immediatamente ritornano al registro di cui detto sopra, trasportando il lettore in un breve ma intenso viaggio emotivo e ricco di immagini ed emozioni affrescate ma lasciando libera l’immaginazione del lettore di costruire il contesto, in particolare di una Napoli evocata e quasi magica, immaginaria e reale allo stesso tempo. Rimane al lettore l’antitesi delle due figure nel rappresentarci il senso del mondo, ‘chè sono le donne a “creare il mondo”, la primavera sensuale della sedicenne, dei suoi timori speranze ed emozioni, e la maturità complessa e tragica della donna che pur oltre il limite della vita biologica continua a comunicare e ispirare con delicatezza in un rimando senza soluzione di continuità. 13 aprile 2020 |
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