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La Regina incompiuta, racconti
1968-1969/2014
Luciano Nanni continua ne
La Regina incompiuta, la sua
nuova corposa raccolta di racconti, avviata con Gymel. L’autore, amante
del genere giallo e del mistero, è quanto mai abile a tessere una tela di
ragno che avvolge di paura fredda i muri del sentire del lettore, suspense
condannata in dense pagine d’attesa, come rileva acutamente tra gli altri anche
la Jacoli nelle varie tessiture narrative del Nanni si esplica quel gusto del
gotico metropolitano, inteso come linea d’ombra di matrice onirica di un
viaggiatore nel Male e nel Potere corruttori di ogni sentimento .
I racconti
le Tre donne, di cui è apprezzabile l’incipit descrittivo dell’osteria, come
microcosmo, e La stanza di Lucifero, esemplificano bene tutto questo percorso,
ben reso anche come un continuo frammento di vagabondaggi. Interessante, nel suo
magma narrativo, anche il racconto eponimo.
Come già nella precedente raccolta i
luoghi d’Italia sono principalmente città del Nord, candele di solitudine in cui
sia aggirano personaggi sinistri e metafore del dissidio interiore psichico e
sociale di vari stati di essere del personaggio, voce di sé in viaggio nel
tempo sospeso di un intreccio di vicende narrative in cui il passato spesso
ritorna come fantasma cupa memoria del male, della sofferenza eterna. Cerbero
alle calcagna che spinge a scrivere.
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Recensione |
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