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Nell'opera tragicamente incompiuta la parola, presaga, arde sulla pagina come diaspro, fede assoluta, testimonianza profonda ed autentica. Scintilla nella gabbia atroce della sofferenza l'attesa della pienezza.

Un avvio intenso, permeato da un'intima presenza poetica, caratterizza il racconto lungo Maria, prova estrema della narrativa di Marisa Madieri.

In medias res la vita interiore prende forma nell'arco di solitudine della protagonista, acceso silenzio di sofferenza che pure riverbera nel male oscuro della maternità, la luce di un'anima in cammino Ferisce come vetro la parola che, spesa qua e là con fare poetico, suggerisce il rimpianto infinito per un dolore assoluto che si consuma nello specchio di vita di un dramma familiare parallelo vissuto con timore, ma anche come speranza che ritorna, redenzione ed impegno. E in queste ultime parole si riconosce il messaggio estremo, il fuoco etico, pur maturato nell'alveo di una tradizione letteraria, di una sensibilità di donna partecipe alle tematiche del proprio tempo e in primo luogo alla scelta della maternità che conferisce ad ogni pagina la forza lacerante della responsabilità.

L' orizzonte cristiano in cui si colloca la parabola esistenziale della protagonista mostra senza clamori la ricchezza dell'umiltà, la spina del ricordo di una accoglienza mancata, il salto nella speranza. Attraverso una scrittura essenziale e circoscritta, ma al tempo stesso dotata di una potente capacità generativa dell'immaginario, la parola della Madieri si fa frontiera e preghiera di un tempo ultimo. Una spietata trasparenza, anche stilistica, comunica intera l'urgenza di un tempo steppa che fiorisce agavi di desiderio, arido spesso di sentimento autentico. Tale ottica "visionaria" culmina nell'ultima pagina del libro nello splendido assolo, di sapore agostiniano, del mare, metafora di memoria e salvezza. Attraverso toni poetici avviene la fusione con la voce dei propri ricordi. La bellezza e la facilità che alludono la fine come un incidente di luce vengono però sconvolte dalle righe conclusive, concepite come cronaca espressa in modo densissimo: "il mattino seguente la borsa e i sandali di cuoio erano ancora allineati con tranquilla simmetria, sul bordo della riva, ricoperti appena da un velo argenteo di rugiada".

Recensione
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