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Orfeo in Fonte Santa
poesia3002 Leggo Orfeo in Fonte Santa ritrovando il poeta di sempre, intento a tracciare la trama della vita che ripete sé stessa con voci diverse, dagli echi lontani eternamente rinnovati.
Tutto fluisce con la naturalezza della musica del fogliame e l’incanto della natura boschiva, ritratta nelle belle immagini fotografiche dell’autore, e che, soprattutto nella poesia, semina vibrazioni intense, suggestioni liriche e un forte respiro emozionale. La cultura che trapela dai versi mai soverchia il canto, sempre cristallino e dai bagliori d’immagini accese da eventi e da apparizioni. Il poemetto dedicato al partigiano-eroe Daviddi, è in realtà melodia che, tra favola, mito, storia e cronaca, “s’intreccia con il vibrare / delle foglie” celebrando la bellezza della natura e dell’arte in tutte le sue espressioni. “ I venti profumati di mare /…/ abbracciano le geometrie magiche della Cupola”… “La sera, nel capanno, i versi / di Dante e dell’Ariosto / le storie di Paolo e Francesca, / dell’Orlando Furioso. / Gli animali nei recinti.” E di questa melodia, anche la lettura subisce tutto il fascino. C.B. 23 maggio 2019 |
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