|
Alessia e MirtaQuello che colpisce alla prima lettura è la poesia in forma di diario che potrei definire foto-didascalica. Raffaele Piazza in questo libro ci presenta la naturale conseguenza della sua occasione poetica da sempre plasmata su figure di giovani donne.
La raccolta contiene quaranta testi, trentaquattro intitolate ad Alessia e solo sei sono intitolate a Mirta, anche se il titolo della silloge le accomuna ad una pari dignità. Questo lascia pensare che l’importanza di Mirta vada oltre la presenza nelle poesie a lei direttamente dedicate ma pervada come un non detto tutti i testi della raccolta. Già nei titoli si evidenziano polarità differenti, una emozionale (Alessia "sfoglia la margherita rosa", "vola sulle nuvole", "vestita di luna", "campita nel cielo", "alle porte del sogno", "alla scuola delle stelle") ed una più erotica (Alessia "compra calze nere", "con i tacchi alti", "appassionata") che alla fine si sfumano reciprocamente e riportano all’evidenza la presenza di Giovanni. Presenza, assenza o forse anche solo timore dell’assenza di Giovanni, del desiderio che costituisce. Eccone alcuni esempi: «S’inalvea un pensiero / di gioia multiforme / (sono viva e non mi lascia)», "Alessia nel jet" «(stasera l’amore con / Giovanni, anima e corpo)», "Alessia alle porte del sogno" «Arriva Giovanni e l’amore / a farlo nel fieno afrodisiaco, / negli occhi lo guarda Alessia / (comprende: non mi lascia)», "Alessia a cavallo" Oppure come in "Alessia appassionata" che merita la citazione completa: «Sera di profumi di fiori Se il personaggio di Alessia è realisticamente letterario, è un sogno che prende vita, il personaggio di Mirta è la realtà, è una tragica realtà di una donna amica morta suicida a 44 anni. Proprio per questo la sola presenza in 6 poesie pervade la raccolta nel suo insieme. Infatti Piazza in "Mirta ancora vicina" conclude scrivendo «Grazie per avermi dettato / questa poesia» lasciando intendere non solo la singola poesia ma tutta la silloge. Vanno infine rilevate alcune particolarità stilistiche di Raffaele Piazza. Come una serie di verbi certamente inusuali come "iridarsi", "stellarla", "inalvearsi", "incielarsi", "campire", "interanimarsi", oppure l’utilizzo di neologismi composti: "tintadifragola", "rosapesca", "finestravisore", "lucevestita", "lucelunavestita", "rosatramonto" che conferiscono una particolare musicalità all’insieme. Nell’insieme "Alessia e Mirta" è un testo di buona lettura che lascia emozioni forti e visionarie che scuotono e ravvivano ogni vita. |
|
|