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Silvino

dc21 / poe

Si chiamava Silvino.
Mi raccontava
Che da bambino
Vicino
O forse proprio
Nel Belgio
(Dove stava in miniera
Suo padre tutto),
C'era quella baracca vecchia
Dove abitava e
Che prima fu
In un campo vero,
Di concentramento.
Sì chiamava
Silvino.
Un nome buffo
Ma anche lui lo era.
Senza mutande andava
Con tutti i piccoli bambini
Del campo chiuso
Perché non sporcassero
Sul pavimento battuto.
Poi fu cresciuto.
Con le sue regole da veneto
Silvino tesseva
La sua vita
Da bancario
Pensionato italiano
Ormai emigrato.
Nel Sudamerica. Faceva
Il vino, (ma come un bancario),
E se non gli riportavi
I suoi vuoti di bottiglia
Non ti parlava più.
Buon Dio, diceva
Invece di bestemmia,
Con il sorriso
Di chi ha vinto la vita.
Commentando sodo
Di case, di moglie, di cani E di politica e vicini.

Ma più di tutto
Silvino
Allietò
Di Fisarmonica
Quel mio
Sessantesimo Compleanno
A Santiago.

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Duccio Castelli 2021

Materiale
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