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Itinerario verso il 27 agosto 1950
Accolto dal centro “Pannunzio” nel XXXIX volume degli Annali per l’anno
accademico 2008/09, il lavoro della Busca Gernetti è un omaggio affettuoso alla
memoria dello scrittore delle Langhe nel centenario della nascita. Il titolo,
Itinerario verso il 27 agosto 1950, è indicativo di un’esperienza di vita
tragica, che la Busca Gernetti, scrittrice anche lei, ed irresistibilmente
aperta – lei pure – ad un’autoanalisi interiore continua e logorante,
ripercorre attraverso l’esame, veloce ma esaustivo nella sua essenzialità, delle
opere, con giusto spazio alla corrispondenza che il Pavese intrattenne con amici
ed amiche, i cui tracciati esistenziali sembrarono fatti – per così dire – su
misura per approfondire piuttosto che sanare la depressione cronica, il vizio
assurdo dell’infelice autore de La luna e i falò.
A
voler individuare una radice storico-sociale di tal genere di malessere, sarebbe
fin troppo facile scaricarne la responsabilità sulla stagione del Fascismo,
indipendentemente dal rapporto – non conflittuale – che lo scrittore tenne col
regime. Credo invece – ed è quanto mi sembra emerga dallo studio della Busca
Gernetti – che la genesi dell’inettitudine, del disadattamento psicologico del
Pavese abbia delle connotazioni leopardiane. Siamo cioè di fronte a una
dissociazione cosmica, peggiorata da incomprensioni umane, da umani tradimenti.
E’ stato, insomma – quello del Pavese – il destino di quanti anteposero (ed
antepongono) al vivere il pirandelliano “sentirsi vivere”. Ed è significativa la
confessione, che leggiamo in Il mestiere di vivere: “Ho imparato a
scrivere, non a vivere”.
L’opuscolo della Gernetti, corredato di ampie note esplicative, recante in
chiusura la bibliografia completa delle opere di Cesare Pavese, esibisce
l’impianto argomentativo e il lessico settoriale della critica letteraria, ben
strutturato in una intelaiatura sintattica rigorosamente corretta, significante
e fruibile. Un bel lavoro, in definitiva, che può segnare un approfondimento
dell’interesse per lo scrittore piemontese di Santo Stefano Belbo, tragicamente
scomparso il 27 agosto del 1950.
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Recensione |
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