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Tibet degli ultimi
Le poesie dal Friuli per la libertà del Tibet
Il volume di Leda Palma,
Tibet degli ultimi edito da La Nuova Base, ha aperto la serie di
Incontri con l’autore programmati per il 2012 nella sala Corgnali della
biblioteca Joppi. Una serata che, prendendo spunto dalle poesie dell’artista
originaria di Pagnacco, ma romana d’adozione, è stata l’occasione per riflettere
e ascoltare parole sulla sofferenza, sulla natura, sui diritti umani, sulla
tenacia di un popolo oppresso.
A introdurre il libro, Don Pierluigi Di Piazza,
intervenuto dopo il saluto dell’assessore comunale Luigi Reitani. “Leggendo
questi versi – ha affermato Di Piazza – ho avvertito vibrazioni forti, frutto
dell’intreccio tra volti segnati dal dolore e dimensione di un ambiente vitale.
Questa raccolta di poesie denuncia la situazione drammatica del Tibet,
riaffermando i diritti di un popolo intero. Versi – ha aggiunto Di Piazza – che
assumono e comunicano un dramma, coinvolgendo “una meditazione dell’anima”.
D’effetto l’atmosfera venutasi a creare in sala Corgnali grazie all’alternanza
tra i versi letti dall’autrice, Leda Palma, e le note suonate da Nuccio
Simonetti, Claudio Mazzer e Lisa Katlane. Il senso delle poesie è stato
contestualizzato da Maria Carminati: “Con questo libro Leda Palma conferma la
sua predilezione per i temi legati all’Oriente. In questo caso fa riferimento al
Tibet, trasferendo nel lavoro poetico il suo impegno civile per il rispetto dei
diritti umani.
Una raccolta – ha chiarito Carminati – che esprime il bisogno di
una nuova spiritualità, il raggiungimento di una ricerca interiore, personale,
di un mondo diverso rispetto a quello attuale, pervaso da valori materiali”.
Tibet degli ultimi è composto da due sezioni: Haiku tibetani e
Fra gli dei sospesa. Poesia che trae la sua forza dalla suggestione della
natura tibetana, trasmessa con brevità di pensiero ed estrema sintesi. Una voce
di pace data a un popolo che racchiude la propria forza e la propria grandezza
nell’immensa dignità e nella costante resistenza non violenta all’annientamento
dimostrate in questi anni. I proventi del libro, tradotto in inglese da Brenda
Porster, saranno destinati ad Amnesty International.
12 gennaio 2012
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Recensione |
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