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Pagine. Sul filo sottile del tempo

Scorre la lettura dell'ultima pregevole pubblicazione di Lilia Slomp, autrice a cui mi lega una sincera amicizia e di cui apprezzo, da sempre, qualità alte di scrittura poetica commiste a doti squisite di donna.

Finita la lettura e chiuso il libro, dopo aver divorato con avidità i numerosi e brevi capitoli, si avverte subito che si ha a che fare con un grande affresco di storie che contribuiscono non solo a inoltrarsi nei sentieri aurei dei ricordi ma che sono anche un ben altro che va da una magistrale raffigurazione di una intera generazione, quella del periodo bellico e post- bellico del secondo novecento con il suo originario splendore, la sua sofferenza per tanti sacrifici e caduti in guerra, le sue rinascite, a una straordinaria capacità di dirigere un complesso di personaggi , magnificamente rappresentati nel loro vissuto e nella loro incidenza nel cuore e nell'anima dell'autrice.

Personaggi da cui fuoriescono note aggraziate e fragranti di sentimenti verso la vita, quella reale e genuina, vissuta in estrema semplicità e con la capacità di apprezzarne il destino.

Ed è ancora un potente resoconto memoriale per i giovani d'oggi, di educazione alla loro crescita e motivo di sana socializzazione, dove viene risaltato l'influsso positivo del tempo e della storia sui personaggi rappresentati, forgiati dal destino e dalla vita.

Questo e ancora altro, tra cui un alone di magica rappresentazione dei luoghi e dei fatti in cui le incursioni nel dialetto sono punte di diamante e dove il tempo si ferma ed ha il ruolo di primattore nel cristallizzare magistralmente l'evolversi delle storie.

Non una sbavatura, non un allontanarsi anche minimo da un grande e poderoso progetto di ricostruzione esistenziale ho notato inoltrandomi nella lettura, dove tutto scorre in una completa armonia di azioni, cromie, fragranze e dove ritroviamo una formidabile capacità di amalgama di fotogrammi memoriali, secondo un copione ben programmato in cui l'abilità poetica di Lilia Slomp è capace di avvolgere il tutto in un'atmosfera surreale e fiabesca, nonostante il cammino storico riportato, che scorre sullo sfondo, sia quello di una drammatica prova del destino con il secondo conflitto mondiale e di una dura ricostruzione socio politica composta da tante faticose prove.

Immagino allora quante visioni ed emozioni giovanili e dell'epoca si siano affollate nella mente della nostra autrice man mano che portava avanti la sua opera.

Luoghi, personaggi, accadimenti, incantamenti, territori, nature dai frutti succosi e rubizzi, calde e intime ritualità, innocenze e furbizie, ogni cosa avvolta in una sorta di mitico stupore esistenziale, di primordiale purezza e levità traguardata con gli occhi incontaminati da impurezze della fanciulla che si apre alla vita.

Ed ecco che allora in sequenza ci appaiono già dall'inizio cromie, fragranze, pennellate calde e mitiche di quel territorio trentino abitato, composto da fioriture di ciliegi, storie ai fiori di tarassaco, allegrie argentine e cicalecci fanciulli dai “Casoni” e ancora racconti che hanno già nel loro titolo l'incanto del fiabesco come “Sette castagne d'oro”, “ La radura dei mirtilli” “ Fiori di zucca”.

Per non parlare di profumi e sapori, quelli di boschi, funghi, rotoli di liquirizie , gelati con la pallina sul cono e tantissimo altro; aromi che saltano fuori dalle cronache portate avanti con scrittura nitidissima, avvolgente e coinvolgente.

Ogni racconto è un piccola ed autentica perla di una preziosa collana che avvolge e chiude un periodo di storia e costume caro e incancellabile per molti di noi, che sorprenderà e ammalierà i giovani con le sue uniche e non più ripetibili ritualità di costumi e tradizioni.

Ma poi come non apprezzare il richiamo alto e nobile al sacrificio dei padri, dei nonni, degli amici cari che viene fuori dalle pagine.

Una prosa costantemente colma di poesia, di coinvolgenti descrizioni, di suggestivi particolari come si conviene ad un sogno ad occhi aperti che l'autrice rivive con estasi attraverso luoghi e personaggi d'allora.

Dunque davvero belli i racconti di Lilia Slomp limpidi, sognanti e pienamente godibili, bella la copertina del libro che anticipa e chiarisce il disegno lirico.

Magistralmente portato avanti il suo disegno di ritrarre un tempo da cui trarre stupori e insegnamenti fondamentali per la nostra civiltà e umana convivenza.

Grazie a Lilia Slomp per averci donato ancora la sua rara e preziosa scrittura poetica.

Firenze, aprile 2018

Recensione
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